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01/03/2020 06:00:00

Facciamola finita con questa pazzia

Cronaca di una tranquilla mattina di follia a Marsala. Sul tavolino di un bar campeggia un flacone di lysoform medicinale. In tutti i supermercati non si trova più l'alcol. Il grande magazzino cinese Perfect World chiude i battenti “per mancanza di clientela”. E... devo andare avanti con lo stucchevole elenco? Dilaga la cretineria, questa è la pura e semplice verità. E il succo di tutta la faccenda è solo questo: stiamo vivendo come una massa di imbecilli rintronati nel vortice di un'allucinazione collettiva. E ci stiamo facendo tanto, ma tanto e tanto male. In tutti i settori, a cominciare dal turismo, l'economia sta andando a catafascio. La recessione è alle porte. L'autogol che ci siamo inflitti è clamoroso e perfetto.

Per questo è venuto il momento di dire basta. Non certo di dire basta al buon senso scientifico dei medici che suggeriscono i modi per fronteggiare il coronavirus. Ma di farla finita con i comportamenti paranoici, di rinsavire, di riprendere il controllo di noi stessi. Ma come fare? Tanto per cominciare, alla ormai famosa dottoressa Gismondo dell'Ospedale Sacco di Milano (una siciliana) dovremmo erigere subito un monumento in tutte le piazze d'Italia. È stata lei per prima a lanciare il contrordine salutare: “Questo nuovo virus non è altro, in fondo, che una banale influenza”. Stupefacente! Politici, amministratori e giornalisti dovevano darle subito ascolto, dovevano trarre le giuste conseguenze da quelle sagge parole. Ma hanno fatto il contrario. Hanno speculato sulla paura. Hanno gridato “al fuoco” nella sala gremita di gente, scatenando il panico. Fino ad arrivare alla scena inverosimile del presidente della Regione Lombardia che si esibisce davanti al mondo intero nel tentativo grottesco di indossare, all'incontrario, una stupida e inutile mascherina di garza. Grazie presidente! Grazie per il colpo mortale che hai contribuito a dare all'economia della tua regione e dell'Italia intera!

(Il gesto sconsiderato di Fontana ha poi aperto una gara tra governatori regionali a chi la spara più grossa: ed ecco il nostro Musumeci lanciarsi in uno sconcertante appello ai lombardi affinché evitino di venire in vacanza in Sicilia. E subito dopo Zaia, il governatore del Veneto, affermare che i cinesi stanno pagando un altissimo prezzo perché sono sporchi e “mangiano i topi vivi e altra roba del genere”. Roba da sbiancare in volto per la vergogna. Ma ormai pare che, per colpa del coronavirus, nei nostri politici il senso del pudore si sia eclissato del tutto insieme a quello dell'equilibrio e alla virtù del buon gusto. Speriamo che alla fine dell'emergenza possano rinsavire e recuperare in fretta la sobrietà che è consona al loro ruolo).

Poi, per nostra grande fortuna, abbiamo anche visto fiorire in questi giorni il genio italico dell'umorismo. Ecco allora il vero, straordinario antidoto alla folle cretineria degli allarmismi esagerati. Ridere, ridere, ridere! Come in tempo di guerra e sotto la dittatura fascista, quando dilagavano le barzellette sul regime. Quanto è sana e bella la risata che ci aiuta a liberare i nostri cervelli dalle nebbie della paura, da tutte le paranoie, giustificate o ingiustificate che siano. Ogni momento riceviamo da giorni su whatsapp una valanga di vignette, di video e di audio che ridicolizzano il terrorismo da coronavirus. Bisognerebbe indire un concorso nazionale per premiare le più divertenti di queste trovate satiriche. Dovremmo gareggiare tutti, anzi. Forza, amici, diamoci dentro a inventare barzellette! Io propongo, assai banalmente, un fotomontaggio della Madonnina del Duomo di Milano con la mascherina sul volto. Senza la minima offesa per la Signora “tuta d'or e piscinìna” che ho sempre amato.

Avrete capito, da questo mio sfogo, che in sostanza ne ho le scatole strapiene di questo clima di scemenza universale. Da Milano, gli amici allibiti mi mandano foto allucinanti di tram completamente vuoti nelle ore di punta. No, no, non è possibile, mi dico. Qui ci vuole una doccia gelata per tutti. Ma soprattutto, una secchiata d'acqua fredda in faccia a tutti gli strilloni e predicatori di sventura. Facciamoli tacere. Sommergiamoli con le nostre risate. E laviamoci pure per bene le mani quando torniamo a casa, come del resto abbiamo sempre fatto. Perché questo è quello che normalmente fanno le persone pulite. E che faranno sempre, anche quando di questo stramaledetto coronavirus non sarà rimasto più nemmeno il ricordo.

Selinos