19,50 - C'è il primo caso di coronavirus in provincia di Messina. E' un vigile del fuoco, e quindi sarà stato contagiato dai suo compagni di lavoro, a Roma, come accaduto per il giovane di Alcamo (che però è rimasto a Roma).
L' uomo di 52 anni di Sant’Agata di Militello è risultato positivo al coronavirus.
L’uomo al momento si trova all'ospedale Barcellona pozzo di Gotto, da dove era stato trasferito in mattinata, in ambulanza, proprio per effettuare il tampone. Il rilevamento sarà ora trasmesso all’Istituto Superiore di Sanità per la verifica.
Il vigile del fuoco era a casa da alcuni giorni, dopo essere tornato da Roma dove aveva seguito un corso di aggiornamento. Le sue condizioni generali erano buone ma aveva qualche linea di febbre e complicanze respiratorie lievi, per questo era allettato. Stamane le sue condizioni si sono fatte critiche ed è stato prelevato in 118.
18,00 - Coronavirus, scatta l'allarme in Sicilia. Un medico donna dell'ospedale di Sciacca è risultata positiva al Covid-19. Si tratta del primo caso di coronavirus nella provincia di Agrigento. In queste ore vengono eseguiti altri tamponi sulle persone che sono venuti a contatto con la dottoressa. Sembra che il medico sia tornata da poco dalla zona del Bergamasco. Chiuse alcune zone dell'ospedale San Giovanni di Sciacca, frequentate dalla dottoressa.
Come nelle altre vicende analoghe, l'Asp di Agrigento «sta assumendo iniziative per circoscrivere il reparto di lavoro del professionista, effettuando il tampone sul personale sanitario e valutando tutte le successive azioni in relazione agli eventuali risultati». Si applicano, come per tutti casi analoghi, le linee guida diffuse dal ministero della Salute.
12,30 - Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (venerdì 6 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana alla Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 547 tamponi, di cui 511 negativi e 12 in attesa dei risultati. Al momento, quindi, sono stati trasmessi all'Istituto superiore di sanità 24 campioni, di cui sette già validati da Roma (tre a Palermo e quattro a Catania). Risultano ricoverati 7 pazienti (tre a Palermo, tre a Catania e uno a Enna) di cui nessuno in terapia intensiva, mentre 17 sono in isolamento domiciliare. Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana
6,00 - Sono saliti a 21 i casi positivi di coronavirus individuati e accertati in Sicilia. Sono tutti casi isolati, sei persone in ospedale, nessuno è grave. Queste le buone notizie. Poi ci sono le brutte notizie: dalla crisi del turismo, alla chiusura delle scuole, fino all'annullamento delle processioni (a Trapani, ad esempio, le "scinnute", sono molto sentite) e alla mancanza di raccolta di sangue per la paura della gente di andare all'ospedale. E mentre l'Assessore alla Salute Razza pensa alla riapertura degli ospedali dismessi, come per esempio il San Biagio a Marsala, il governo Musumeci pensa anche a misure di sostegno all'exporto e al turismo.
Per la terapia intensiva si ragiona al momento su nuovi 100 posti letto in aggiunta agli attuali 400 in Sicilia.
Per migliorare le performance di analisi su cittadini che necessitano del test al Coronavirus attraverso il tampone rino-faringeo, l’assessorato alla Salute ha individuato ulteriori sette laboratori, dislocati su tutto il territorio regionale, per l’analisi dei campioni. Spetta comunque ai due laboratori di Palermo e Catania) confermare i test sui tamponi, che poi vengono trasferiti all’Istituto superiore di Sanità per la validazione finale.
Molti studenti e lavoratori siciliani fuori sede stanno approfittando del blocco da coronavirus per tornare in Sicilia. Bisogna ricordare una cosa importantissima. La comunicazione degli spostamenti da una zona all’altra del territorio nazionale è obbligo di legge per tutti i cittadini – e ovviamente non solo per i professori e gli studenti che raggiungono i familiari in città diverse da quelle dove lavorano o studiano – ed è contenuta nel Dpcm di ieri. L’indicazione deve essere fornita al momento dell’arrivo all’Ufficio di Igiene e profilassi che fa capo all’Asl territoriale.
In base alla descrizione dei contatti avuti e del luogo di provenienza, che si tratti di zona rossa, gialla, o città dove comunque sono stati registrati contagi, gli esperti forniranno le regole da seguire. Per esempio, se bisogna restare in auto-isolamento a casa, a distanza di sicurezza dai familiari, se è necessario essere visitati da un medico e come comportarsi con le altre persone. Nel caso in cui ci siano dei sintomi, le persone vengono subito prese in carico per i passaggi sanitari successivi.
La Regione Siciliana ha predisposto il numero verde gratuito 800458787 per assicurare ogni assistenza utile alla cittadinanza nell'ambito dell'emergenza Coronavirus. Nello specifico vengono fornite informazioni e assistenza sulle misure adottate sul territorio nazionale ed in Sicilia. Tale servizio, attivo 24 ore su 24, è stato anche previsto per contrastare il dilagare di dati non attendibili e notizie segnatamente false.