Facciamo il punto sul coronavirus in Sicilia.
I casi accertati in Sicilia sono 38. 35 quelli ufficiali comunicati dalla Regione Siciliana nel bollettino quotidiano, 3 quelli emersi nel pomeriggio in provincia di Messina. Nessun caso è grave o in terapia intensiva. In queste ore tutte le Asp si stanno comunque preparando al peggio, richiamando personale, e cercando di aumentare il più possibile i pochi posti letto che ci sono. Ma è una goccia nel mare, in caso di epidemia. Ecco perchè è molto importante che le persone, in Sicilia più che altrove, si attengano alle regole prescritte per evitare il contagio. Purtroppo il rientro di massa dal Nord di studenti e lavoratori, in questi giorni, non aiuta.
Si valuta la possibilità di rinviare le elezioni amministrative di Maggio, che interessano alcuni grandi comuni come Marsala. "Le problematiche di tutela alla espansione del Coronavirus pone con urgenza la decisione di valutare di spostare la data delle elezioni comunali, fissate il 24 maggio in 61 comuni siciliani, tra cui i capoluoghi di provincia Agrigento ed Enna, e che coinvolgeranno oltre 750 mila siciliani". E’ quanto propone Carmelo Pullara, Capogruppo Popolari e Autonomisti - Idea Sicilia all'Ars, in una comunicazione urgente indirizzata al Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, e all’assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Bernardette Felice Grasso."Con l’epidemia di Coronavirus – afferma Pullara - che coinvolge un numero sempre più alto di casi e regioni e con le varie misure adottate per evitare assembramenti di persone, sarebbe di buon senso procedere ad un rinvio della consultazione del 24 maggio, anche se, ci troviamo oggi, ancora in fase preelettorale. Il clima diffuso di timore, insieme ai limiti posti dal Decreto governativo, non permette, comunque, di avviarsi serenamente verso un’adeguata campagna elettorale anche nella costituzione delle liste che richiede un continuo e diffuso contatto tra persone. Il decreto ministeriale ha dato delle indicazioni ben precise che sottolinea come tale situazione contingente non può e non deve essere sottovalutata, non a caso il decreto del 4 marzo ha previsto la chiusura in tutta Italia delle scuole di ogni ordine grado, raccomandato di evitare assolutamente qualunque tipo di manifestazione che preveda assembramento di pubblico. Tutte le aziende stanno prevedendo e organizzando lo smart working (lavoro da casa). Insomma di fronte a queste urgenti disposizioni anche la politica si deve fermare e non lo dico solo come parlamentare regionale ma soprattutto da cittadino consapevole e uomo della strada".
Il presidente della regione Siciliana, Nello Musumeci, ha attuato l’isolamento volontario a seguito dei contatti avuti con il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, positivo al coronavirus. Mercoledi’ pomeriggio, infatti, Musumeci e’ stato seduto accanto a Zingaretti, durante il vertice sul Coronavirus tenutosi a Roma, a Palazzo Chigi. Il presidente Musumeci non ha alcun sintomo ed e’ in ottima salute, ma ha deciso di rimanere in isolamento volontario a casa propria. Dovra’ controllare la temperatura corporea due volte al giorno ed effettuare un tampone mercoledi’ prossimo. “E’ una scelta di prudenza doverosa verso gli altri prima ancora che verso me stesso” ha dichiarato il governatore dell’Isola. “Pazienza – ha rimarcato -, Continuero’ a coordinare l’attivita’ del governo regionale e della macchina amministrativa da casa mediante il contatto telefonico. Non ci possiamo fermare neppure per un giorno!”.
“Il 38% di impatto negativo sulle aziende a causa del coronavirus con un 31% di cancellazioni ad oggi”. E’ il dato dopo una rilevazione di CNA Balneari Sicilia effettuata, nel territorio regionale, su un campione di 120 operatori di stabilimenti balneari. “Una cifra altissima – dice il coordinatore Gianpaolo Miceli – se si pensa che solo un terzo degli operatori in Sicilia ha gia’ aperte prenotazioni per l’estate. In pratica tutti registrano cancellazioni”. In termini di attese invece il 30% delle attivita’ si aspettano una riduzione di un terzo delle presenze rispetto al 2019. Solo il 6% delle imprese dichiara di non attendere riduzioni di presenze. “Un quadro complicatissimo – afferma il segretario di CNA Sicilia, Piero Giglione – che stride fortemente con la grande voglia di riscatto di un settore fondamentale per il turismo siciliano. Un settore che attende le condizioni minime per poter investire ingenti risorse private. Risorse che non potranno venire – spiega Giglione – dal mondo del credito vista l’imminente scadenza delle concessioni al 2020″.