Il periodo di incubazione per chi viene contagiato dal coronavirus nella maggior parte dei casi è di 5 giorni: lo ha calcolato la ricerca della Johns Hopkins university pubblicata sulla rivista Annals of internal medicine, considerando che i sintomi compaiono entro un arco di 12 giorni.
Ciò significa, rilevano gli esperti, che è corretto il tempo di isolamento di 14 giorni. “Dall’analisi dei dati disponibili – commenta Justin Lessler, primo autore dello studio – l’attuale raccomandazione di 14 giorni di quarantena è ragionevole, anche se alcuni casi potrebbero sfuggire”.
Gli studiosi hanno analizzato i dati relativi a 181 casi registrati in Cina e all’estero prima del 24 febbraio, collegati a viaggi nella città di Wuhan o al contatto con persone che erano state nella provincia cinese dell’Hubei, dove si trova Wuhan. E’ emerso così che il tempo di incubazione più frequente della malattia è di 5,1 giorni e che nel 97,5% dei casi i sintomi compaiono entro 11,5 giorni dall’infezione.
C’è poi una percentuale inferiore, che secondo calcoli prudenti è pari a 101 casi su 10.000, che può sviluppare i sintomi dopo i 14 giorni giorni di isolamento raccomandati. Sulla base dei dati relativi al tempo di trasmissione per i casi sintomatici lievi e quelli asintomatici, avvertono i ricercatori, il tempo di esposizione tra la comparsa dei sintomi potrebbe essere però più breve del periodo stimato di incubazione.