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23/03/2020 06:00:00

Coronavirus. “Focolaio” Salemi, allarme a Castelvetrano, proteste a Marsala

18,00 -Salemi diventa "zona rossa". Non si potrà né entrare né uscire. Uffici pubblici chiusi. Divieto assoluto di spostarsi. Troppi 15 casi di Coronavirus, così la Regione ha deciso di chiudere fino al 15 aprile il comune belicino.

Due Comuni siciliani, Agira, nell'Ennese, e Salemi, in provincia di Trapani, da domani diventano “zona rossa”. Lo ha deciso il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, sentiti i rispettivi sindaci.


Fino al 15 aprile, nei due centri ci sarà il divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale e la sospensione di ogni attività degli uffici pubblici, ad eccezione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Potranno entrare e uscire dal paese solo gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nella assistenza alle attività inerenti l’emergenza, nonché gli esercenti le attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali alle stesse, con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale.


Il provvedimentgo si è reso necessario dopo che gli uffici delle Asp hanno segnalato: ad Agira il contagio di 9 cittadini, di cui 3 deceduti e ulteriori 6 a cui è stato effettuato il tampone e in attesa di risultato; a Salemi la positività di 15 persone e ulteriori 21 in attesa dell'esito del test.

15,30 - Sono 42 i positivi in provincia di Trapani. La città con più contagiati dal Coronavirus è Salemi, che sale a 15 positivi.

Questi i dati per ogni comune. Salemi 15; Marsala 5; Trapani 6; Mazara 2; Paceco 2; Erice 1; Castelvetrano 3 ; Valderice 1; Alcamo 6 ( da considerarsi un doppio tampone effettuato sullo stesso soggetto).

 

Sono in totale 14 le persone ricoverate, di cui in Terapia Intensiva 6 a Trapani e una a Marsala. Mentre sono 4 ricoverati al reparto Covid del Sant'Antonio Abate di Trapani e 3 al Covid del Paolo Borsellino di Marsala. In totale sono stati effettuati 582 tamponi.

6,00 - Nella provincia di Trapani che conta 32 contagiati dal Coronavirus, preoccupa e non poco il “focolaio” Salemi.

E’ allarme nella cittadina del Belice per gli 8 positivi, al momento accertati.

In città la tensione è alta, e si ha la sensazione che i contagiati siano molti di più di quelli effettivi.
Dichiara Venuti: "In merito al decesso di ieri di una persona già affetta da altre patologie, per il quale porgo le condoglianze alla famiglia a nome di tutta la cittadinanza, non abbiamo ancora la conferma del collegamento rispetto al coronavirus: al momento restiamo in attesa dei risultati delle analisi. Vi invito ancora una volta a seguire i canali informativi istituzionali, così come ribadisco l'assoluta necessità di rimanere a casa".
La diffusione del virus a Salemi sarebbe avvenuta dopo una festa di compleanno con un centinaio di invitati. Decine le persone in quarantena, una farmacia chiusa, e tanta paura in città.


CASTELVETRANO
Allarme anche a Castelvetrano dove c’è un medico chirurgo in servizio presso l’Ospedale Vittorio Emanuele II risultato positivo al Coronavirus. Come avvenuto in altri casi, adesso il timore è che, come a Sciacca, abbia potuto contagiare colleghi e pazienti.
Insomma, l'ospedale, che dovrebbe essere presidio di sicurezza, diventa ancora una volta centro di contagio.


In città la tensione è altissima, perchè al di là di medici e operatori che sono in prima fila ed esposti al contagio, è anche vero che c'è qualcosa che non torna, nella responsabilità individuale e nei protocolli di protezione adottati, se da noi, dove l'epidemia non ha raggiunto i picchi del nord, la gran parte di contagiati sono medici e operatori dell'Asp.
Il medico è adesso ricoverato a Palermo, e si sta cercando in queste ore di capire chi è venuto a contatto con lui, facendo i relativi tamponi agli interessati.


I DATI
Sono 32 i positivi al Coronavirus in provincia di Trapani, come comunica l'Asp nell'aggiornamento di oggi.
In particolare si registrano 8 casi a Salemi, 7 ad Alcamo, 5 a Trapani, 5 a Marsala, 2 a Mazara del Vallo, 2 di Valderice, 2 Paceco, 1 Castelvetrano.
Di questi 13 sono ricoverati di cui 10 a Trapani e 3 a Marsala. Le altre persone si trovano in isolamento. In totale in provincia di Trapani sono stati effettuati 511 tamponi.


LA PROTESTA A MARSALA
Nel frattempo dura protesta a Marsala di medici e infermieri dell’ospedale che accusano la direzione sanitaria di non essere presente e di non fornire la guida necessaria. “Siamo lasciati da soli a lottare contro il virus” dicono in una lettera non firmata. Parlano di assenza di percorsi di sicurezza al reparto Covid, di mancanza di dispositivi di sicurezza per il personale, e molta disorganizzazione. Su questa protesta è intervenuta la deputata regionale Eleonora Lo Curto che sostanzialmente invita medici e infermieri ad uscire dall’anonimato e denunciare i fatti.

Questo il suo commento:

“Comprendo le difficoltà che si stanno riscontrando anche in Sicilia in molti presidi sanitari che stanno attrezzando i reparti per la cura dei pazienti contagiati dal coronavirus, ma alla luce delle proteste anonime da parte di personale sanitario del Covid hospital di Marsala, nel presidio Paolo Borsellino, intendo sottolineare che ogni azione anche di rivendicazione e contestazione debba essere fatta con trasparenza ed assumendosi le proprie responsabilità senza nascondersi dietro l’anonimato. Nessuno deve avere timore di rappresaglie quando dice il vero a tutela della propria e dell’altrui salute. In ogni caso, ho voluto approfondire la vicenda sentendo il direttore dell’Asp Fabio Damiani dal quale ho avuto rassicurazioni sul fatto che presso l’Ospedale di Marsala, seppure sotto pressione, si sta lavorando tenendo bene in evidenza che quanti operano, medici, infermieri, tecnici ed altri operatori sanitari hanno diritto ad essere tutelati e garantiti sotto l’aspetto dei rischi da contagio da covid-19. Da parte mia c’è tutta la considerazione per lo straordinario lavoro che il personale sanitario a Marsala e in tutta la Sicilia sta svolgendo per assistere i pazienti che presentano i sintomi dell’infezione virale. Le misure di contenimento varate a livello nazionale e inasprite anche dal governo Musumeci stanno dando i primi risultati. Tutti dobbiamo sentirci parte attiva e dalla stessa parte nella guerra alla pandemia che tutto il mondo, a questo punto, sta combattendo. Ai medici, agli infermieri ed a tutti i sanitari dell’ospedale Paolo Borsellino va la mia vicinanza e il mio sostegno morale. Ripeto, non abbiano paura a denunciare fatti e circostanze in modo palese, altrimenti se così non fosse, il rischio che si corre è di procurato allarme che certamente in questo momento non aiuta nessuno. Sappiano che sarò la loro voce all’interno del parlamento e delle istituzioni regionali per garantire attenzione massima per il loro lavoro che oggi più che mai è altamente rischioso ed è fondamentale per salvare vite umane. Sono certa che le difficoltà riscontrate sono senz’altro all’attenzione del direttore generale con il quale ho un costante e quotidiano confronto”.

 

L’ospedale di Marsala, Paolo Borsellino, è il nosocomio che è stato individuato come Covid Hospital se il numero dei casi infetti dovesse subire un incremento maggiore.

Il direttore generale dell’Asp Trapani, Fabio Damiani, ha disposto per l’ospedale di Castelvetrano, a partire già dal 20 marzo, che tutti i sospetti Covid vengano dirottati presso l’ ospedale di Marsala. Comunicazione che hanno recepito anche gli operatori del 118.

Il medico Rino Urso, invece, fa un appello per le donazioni per l'ospedale di Marsala. Lo potete leggere cliccando qui. 

SECONDA VITTIMA. C'è la seconda vittima della provincia di Trapani nella lotta al coronavirus. Dopo il medico di Alcamo morto in provincia di Bergamo, è morto un altro medico, anche lui residente in provincia di Bergamo, e originario di Castelvetrano.

Si chiamava Vincenzo Leone, e lavorava nel piccolo comune di Zanica. Ne parliamo qui.