Sono tanti i siciliani preoccupati per la diffusione del Coronavirus nell’Isola. Sono 9 su 10, passati in 50 giorni, dal 12% di fine gennaio al 92%. È uno dei dati che emerge dall’indagine condotta in Sicilia dall’Istituto Demopolis, i cui risultati sono stati presentati, nel corso del programma di TGS «Cronache Siciliane», dal direttore di Demopolis Pietro Vento.
La gestione dell’emergenza da parte delle strutture sanitarie e la riorganizzazione in atto a livello regionale è ampiamente apprezzata dai cittadini. «Ma - spiega Pietro Vento - pesa, in Sicilia così come in molte altre regioni, l’allarme sulla carenza di ventilatori polmonari e di dispositivi medici necessari per contrastare il Covid-19 in vista del picco atteso in aprile».
La paura del contagio resta alta e prevale sulle preoccupazioni economiche. La conferma viene anche dalla graduatoria delle misure del Decreto Legge 'Cura Italià maggiormente condivise: al primo posto, secondo l'analisi dell’Istituto Demopolis, gli investimenti per l'aumento consistente delle attrezzature e dei posti di terapia intensiva, apprezzati dal 90% dei siciliani; l’83% condivide la scelta di puntare a 20 mila assunzioni di medici e infermieri. Poi le misure economiche: 2 su 3 approvano la cassa integrazione per tutti i lavoratori, il 65% la sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi.