Obbligo di mascherine anche in Sicilia? No, almeno per il momento.
La Sicilia non segue la Lombardia nel rendere obbligatorio l’uso della mascherina nei luoghi pubblici. Gli esperti dell’assessorato regionale alla Sanità stanno valutando la necessità delle misura, come un po’ stanno facendo tutte le regioni italiane che si sono poste il quesito dopo l’ordinanza del presidente lombardo.
La squadra dell’assessore Ruggero Razza sta valutando anche sulla base di una differenziazione tra i luoghi in cui sarebbe indispensabile una protezione, come le strutture sanitarie, supermercati o le zone all’aperto.
PIU’ TAMPONI, CONTAGIO STABILE
Intanto sull’isola il virus cresce piano. Aumentano i tamponi in Sicilia, ma i nuovi casi sono sempre pochi, ieri solo 62 in più in un giorno, con il totale dei contagiati da coronavirus che sfiora quota 2000.
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di ieri, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 21.904 (+2.008 rispetto a sabato).
Di questi sono risultati positivi 1.994 (+62), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.774 persone (+48).
Sono ricoverati 632 pazienti (+5), di cui 76 in terapia intensiva (+2), mentre 1.142 (+43) sono in isolamento domiciliare, 104 guariti (+9) e 116 deceduti (+5).
GLI AIUTI ALLE FAMIGLIE
C’è un doppio binario che si segue negli aiuti alle famiglie in difficoltà in Sicilia, quelle che stanno soffrendo maggiormente la crisi provocate dal Coronavirus. I Comuni stanno cominciando la distribuzione dei buoni spesa per l’acquisto di farmaci e generi alimentari. SI tratta però soltanto di una parte di quanto in totale dovrebbero avere, un acconto erogabile grazie ai 45 milioni di euro messi a disposizione dallo Stato. C’è qualche problema, invece, per i 100 milioni di euro promessi dalla Regione Siciliana.
Il Governo Musumeci ha reso disponibili solo 30 milioni di euro, il 30 per cento delle somme assegnate ai Comuni secondo lo schema di riparto definito il 28 marzo scorso. Il decreto è stato firmato ieri mattina.
L’Anci e la Regione devono trovare l’accordo su come proseguire per l’erogazione dei contributi con fondi regionali. Infatti, mentre i soldi arrivati da Roma possono essere distribuiti dai Comuni senza particolari paletti, come stabilisce il decreto emergenziale e le indicazioni della Protezione Civile, per i fondi regionali ci sono invece dei vincoli sui quali si sta lavorando.