Lo scorso anno in estate la Sicilia ha fatto registrare il boom per lidi balneari, strutture ricettive e ristorazione.
Con l'emergenza Coronavirus quest'anno il turismo specie quello della stagione balneare rischia di saltare. Da Taormina a San Vito Lo Capo, dalla provincia palermitana a quella catanese, o da quella agrigentina o siracusana, i 1600 km di costa balneabile sono una vera attrazione per i turisti di tutto il mondo.
Quest’anno invece la stagione estiva è a forte rischio e di conseguenza lo è gran parte dell'economia dell'Isola. Non c'è al momento nessuna certezza su quando e come si riaprirà. Molti imprenditori sono disperati. Già ad aprile molti lidi dovevano aprire per Pasqua e per il 25 aprile e 1 maggio, invece, è tutto fermo.
Questo sta comportando il blocco di tanti lavoratori stagionali come cuochi, camerieri, giardinieri, fornitori, bagnini, animatori, addetti alle pulizie che stanno vivendo con difficoltà enormi, dato che puntavano sulla bella stagione per avere una continuità lavorativa.
Al momento si discute su come si potrà riaprire in sicurezza. Il governo nazionale assieme ai sindacati di categoria sta studiando gli accorgimenti obbligatori per andare al mare, magari con l'obbligo di mascherina, distanza di sicurezza tra ombrelloni pari a 2 metri minimo che dovranno essere circondati, forse, da pannelli di plexiglass.
Norme a cui devono attenersi chi vuole aprire lidi balneari e distanze di sicurezza anche per punti di ristoro all’interno di strutture balneari.