Resta in carcere il boss Nitto Santapaola. Si trova in regime di 41bis, in celle singole e con tutte le limitazioni del regime che lo proteggono dal rischio di contagio.
Con questa motivazione il giudice della Sorveglianza di Milano ha bocciato la richiesta di differimento pena ai domiciliari per motivi di salute del capomafia ergastolano Nitto Santapaola.
Benedetto, detto «Nitto», Santapaola, 81 anni, in una nota del carcere di Opera nel quale è detenuto, firmata dal direttore Silvio Di Gregorio, viene descritto come «soggetto di elevata pericolosità sociale, uno dei massimi esponenti dell'organizzazione criminale denominata Cosa Nostra». La direzione del carcere di Opera, a seguito di un'istanza della difesa di differimento pena e quindi di scarcerazione per motivi di salute, aveva trasmesso alla Sorveglianza nei giorni scorsi una relazione sanitaria sulle condizioni di salute del boss. Il giudice Paola Caffarena nelle poche righe di provvedimento chiede alla direzione del carcere di «tenere aggiornato questo ufficio circa le condizioni di salute del detenuto», ma non riscontra «allo stato i presupposti» per la concessione del rinvio della pena, dato che «il Santapaola è ristretto in regime» di «carcere duro», in «una cella singola e con tutte le limitazioni del predetto regime che lo proteggono dal rischio di contagio»