E’ una crisi senza precedenti, quella causata dal lockdown per il Coronavirus. Poveri sempre più poveri, e persone che prima riuscivano ad arrivare a fine mese costrette a chiedere aiuto.
I sindaci stanno vedendo tanti dei propri cittadini cadere in condizioni di povertà prima inimmaginabili.
Servono fondi ai comuni per riuscire ad arrivare quella platea di nuove persone in difficoltà.
E fondi che devono potersi utilizzare con celerità, senza intoppi. In Sicilia però i sindaci si sono scontrati con delle procedure farraginose che la Regione ha difficoltà a sbloccare.
I Comuni siciliani in questa fase di emergenza hanno potuto beneficiare di fondi trasferiti direttamente dallo Stato e che possono essere utilizzati con procedimenti veloci e flessibili.
Fondi che possono essere utilizzati senza approvare variazioni di bilancio, ad esempio, e quindi evita il passaggio in consiglio comunale, senza eccessivi paletti sulle rendicontazioni. L’aiuto che arriva da Roma avviene con una serie di deroghe a tutte quelle norme sugli appalti che rendono più celere l’attività dei sindaci nell’erogare i bonus a chi è in difficoltà.
Poi ci sono i soldi della Regione. Il Governo Musumeci ha annunciato il trasferimento ai comuni di 100 milioni di euro per il contrasto alla povertà. Ma, come ha sottolineato l’Anci, l’associazione dei Comuni, ci sono molti paletti che frenano la possibilità di utilizzo di quelle somme.
Infatti si tratta, tecnicamente, di fondi Ue, previsti inizialmente per gli investimenti, che vengono spostati per una finalità assistenziale. Ma nel farlo la Regione ha mantenuto i paletti, molto stringenti, previsti per l’utilizzo dei fondi Ue. Obbligo di rendicontazione, rispetto del codice degli appalti, approvazione delle variazioni di bilancio. Procedure complesse, che fanno perdere flessibilità in un momento d’emergenza.
E in questi giorni si è consumato uno scontro tra l’Anci Sicilia e la Regione. I Sindaci Siciliani hanno chiesto delle deroghe ai vincoli stringenti. Bisogna dire che questi fondi non sono stati ancora messi nelle disponibilità dei Comuni, ma lo saranno soltanto quando verranno superate le criticità. Tra l’altro l’impegno è, in questo momento, di erogare 30 milioni dei 100 previsti dal Governo Regionale.
“Oltre al dubbio sulla possibilità di iscrivere tali somme in assenza di bilancio approvato, si è evidenziata ancora una volta l’assoluta criticità circa l’impiego di queste risorse con riferimento alle procedure e alla rendicontazione. Risorse che di fatto non potranno essere utilizzate in tempi e con modalità compatibili con l’emergenza”, ha detto Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.
Anche in provincia di Trapani le amministrazioni si sono accodate alle osservazioni dell’Anci Sicilia.
Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida ha risposto ad una nota delle forze di centro destra sulla mancata adesione del Comune ai fondi regionali, spiegando che tutto dipende da queste criticità. “L’eventuale richiesta di accesso a tali fondi (di fatto allo stato non risultano ancora spesi da alcun comune, proprio per i limiti emersi) verrà trasmessa in autotutela agli organi di controllo e vigilanza, tanto amministrativi quanto penali, per gli approfondimenti del caso. Rimane invariata e ferma la richiesta dei Comuni al Governo della Regione di semplificare le procedure di spesa in questo periodo emergenziale onde estendere la platea degli aiuti anche per il pagamento delle utenze elettriche e gas dei beneficiari oltre che dei farmaci”.
A Marsala Il Governo Musumeci ha destinato circa 1 milione e 652 mila euro, anche se con Decreto è stato al momento assegnato il 30% di quell’importo, pari a circa 495 mila euro. “Da un primo esame di quel provvedimento da parte dell’ANCI Sicilia, afferma il sindaco Alberto Di Girolamo, sono emerse diverse criticità, prontamente portate a conoscenza del Governo Regionale. Riguardano soprattutto l’erogazione e l’utilizzo dei fondi, con difficoltà nell’applicare una procedura che, al contrario, dovrebbe essere chiara, semplificata, adeguata all’emergenza in atto”. Perplessità che, sotto il profilo tecnico, sono state evidenziate in una relazione del dirigente Nicola Fiocca (Servizi sociali comunali) che conferma le criticità dell’ANCI regionale circa la rapidità di utilizzo delle risorse messe a disposizione, nonché le modalità di rendicontazione. Lo stesso dirigente Fiocca precisa che lo scorso 22 Aprile, amministratori e funzionari comunali hanno partecipato ad una video conferenza ANCI, ribadendo il necessario intervento della Regione per fugare i dubbi interpretativi.
Pare che la nelle prossime ore però tutto potrebbe rientrare, con la Regione che si sarebbe decisa ad accogliere alcuni interventi proposti dai sindaci siciliani per snellire le procedure e permettere ai Comuni di erogare più velocemente le somme alle persone in difficoltà. Solo a Marsala, ad esempio, sono circa 3 mila le famiglie che stanno chiedendo aiuto al Comune. Nella fase pre crisi erano poco più di mille quelle che beneficiavano delle assistenze. Una situazione che però tende sempre più a peggiorare.