Inail e Iss hanno preparato anche un documento tecnico sui ristoranti in vista della loro riapertura. Il distanziamento fra i tavoli non dovrà essere inferiore a due metri e dovrà essere garantita ai clienti «una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e per contatto tra persone» e tale da escludere «la trasmissione indiretta tramite stoviglie, posaterie, ecc».
I ristoranti dovranno inoltre definire un limite massimo di capienza, prevedendo uno spazio che dovrebbe essere non inferiore a quattro metri quadrati per ciascun cliente. Soprattutto questa indicazione potrebbe essere un problema per i ristoranti con sale piccole, costretti a ridurre drasticamente il numero di coperti e le possibilità di ricavo per mantenere le loro attività.
All’interno del locale il cliente si potrà togliere la mascherina solo per mangiare.
Lunedì un ristorante su tre non riaprirà: «La ristorazione non è solo mangiare, è il piacere di stare insieme, di godersi l'atmosfera. Meglio aspettare qualche mese, fino a quando non cambieranno le condizioni sanitarie». E ancora: «Sono condizioni demenziali scritte da gente senza idee e se resteranno così, non si riapre né lunedì né mai più […]. Questi signori di Roma si preoccupano per la nostra salute, ma non si preoccupano di quello che verrà dopo: la morte per fame, perché con queste misure si morirà di fame».
Per quanto riguarda parrucchieri e centri estetici, le linee guida di Inail e Iss prevedono postazioni separate di almeno due metri e aree d’attesa per i clienti all’esterno del negozio.
Saranno inoltre obbligatorie le prenotazioni (fase in cui vanno «predeterminati i tipi di trattamento richiesti») ed è prevista l’eliminazione di «riviste e ogni altro oggetto che possa essere di utilizzo promiscuo nel locale».
Dovrà inoltre essere misurata la temperatura corporea ai clienti, consegnata loro una «borsa/sacchetto individuale monouso per raccogliere gli effetti personali», e dovranno essere privilegiati i pagamenti elettronici.
Nelle Spa niente sauna, bagno turco o idromassaggio. Sì alla pulizia del viso ma senza vapore. Nelle raccomandazioni degli esperti, si deve prevedere la possibilità di permettere deroghe ai giorni di chiusura (domenica e lunedì) e consentire l’estensione degli orari di apertura dei locali. Queste misure potranno assecondare un'alta richiesta degli utenti e, allo stesso tempo, permettere una turnazione fra i lavoratori con beneficio della riduzione della presenza contemporanea di soggetti nel locale».
Mascherine, guanti e ingressi contingentati nei negozi e nei centri commerciali.
Nelle chiese al posto dell’acqua santa i fedeli troveranno dispenser igienizzanti.
Il governatore del Veneto Luca Zaia lunedì riaprirà anche centri sportivi, palestre, piscine e spiagge: «Faccio una battaglia civile, serena, perché non siano applicate le linee guide dell’Inail o che lo siano solo in mancanza di alternative». Zaia vuole ripartire accorciando le distanze al ristorante e in spiaggia: «È apprezzabile lo sforzo che ha fatto l’Inail però per alcune attività diventa imbarazzante». Il Veneto applicherà le sue linee guida e «me ne assumo la responsabilità». Sulla stessa linea i presidenti della Liguria Giovanni Toti e del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. In Emilia lunedì riaprono i tatuatori, in Val d’Aosta si valuta un piano per l’apertura delle scuole per tutto giugno. Roma apre le spiagge (ma solo per passeggiare e fare il bagno), l’Abruzzo gli agriturismi, la Sardegna gli aeroporti ai voli privati. Sicilia e Campania intendono rispettare le indicazioni del governo.