L’Osservatorio Talents Venture ha pubblicato un rapporto sulla situazione delle immatricolazioni universitarie in periodo di pandemia.
Secondo il rapporto, le immatricolazioni agli atenei “potrebbero subire delle ripercussioni sia a causa dell’emergenza sanitaria (come ad esempio una riduzione della propensione a spostarsi per studiare) sia a causa dell’emergenza economica (riducendosi le risorse a disposizione delle famiglie italiane potrebbe ridursi, come avvenuto per altre crisi, il numero di immatricolati)”.
Rischiano di avere meno matricole i corsi di laurea che hanno più iscritti fuori sede, come il corso di laurea in Medicina e Chirurgia, per il quale il 40% si immatricola fuori sede.
Segue il corso in Biotecnologie e in Scienze delle attività motorie e sportive (38% per entrambi). Tra i corsi per i quali vi è invece meno mobilità la laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali (6%), Professioni sanitarie della prevenzione (7%) e Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale (8%).
Per le difficoltà economiche, cresciute con la pandemia, il rapporto suggerisce un Reddito di istruzione, che permetta l’iscrizione a costo zero e preveda risorse aggiuntive (equivalente ad una borsa di studio) in casi particolari, come ad esempio il trasferimento in una città diversa da quella di provenienza.