Sempre più abbandonato a se stesso (a proposito, che fine hanno fatto i soldi per ristrutturare i pontili? Si aspetta che finisca l'estate?) lo Stagnone di Marsala deve fare i conti con una nuova terribile minaccia: il granchio blu. E' buono da mangiare, per carità, è anche pregiato, dal punto di vista gastronomico. Ma è aggressivo, e mette a rischio l'ecosistema della riserva, perché è una specie aggressiva, vorace e onnivora.
Ormai chi fa il bagno allo Stagnone ne trova a decine, di questi granchi grossi e dalle chele con i riflessi blu. Come gli esemplari che vedete nella foto.
Il granchio reale o granchio blu (Callinectes sapidus Rathbun, 1896) è un crostaceo originario della sponda occidentale dell'oceano Atlantico, dove vive lungo le coste dell'intero continente americano, dalla Nuova Scozia all'Argentina, spingendosi anche lungo i corsi dei fiumi, poiché è in grado di tollerare salinità inferiori anche al 3 per mille.
Arrivato in Europa con l’imbarco delle acque di zavorra delle navi, si è potuto insediare così anche nel nostro Continente. Ben più robusto del nostro granchio, quello americano misura fino a 10 cm di lunghezza e 20 di larghezza; le zampe sono piuttosto allungate, col primo paio tramutato in chele, più grandi nei maschi rispetto alle femmine.
Arriva a Marsala dopo essere stato avvistato in tutta Italia, Sardegna compresa. E' presente in tutte le coste del Mediterraneo. Qui ad esempio un servizio di una televisione di Ferrara di qualche mese fa.