Poco dopo le 18, abito blu, camicia bianca, cravatta azzurra, Giuseppe Conte è comparso nel cortile di Palazzo Chigi per la conferenza stampa sulla situazione sanitaria nel giorno della riapertura: «A distanza di circa un mese dal 4 maggio i numeri, possiamo dirlo con relativa prudenza ma con chiarezza, sono incoraggianti. Ci meritiamo il sorriso e l’allegria dopo mesi di sacrifici. Ma il virus non è scomparso».
Il presidente del Consiglio ha annunciato gli stati generali dell’Economia a partire da lunedì (ci sono 172 miliardi da spendere) e ha lanciato una frecciata a Confindustria, molto critica con il governo da quando s’è insediato il nuovo presidente Carlo Bonomi: «Da Bonomi parole infelici. Confindustria non si limiti a chiedere meno tasse». E poi ha aperto al dialogo con le opposizioni su Recovery plan e Mes: «Sulle somme per l’Italia dalla Ue ovviamente ci sarà confronto con le opposizioni. È un piano di lungo periodo, è giusto che si faccia con le opposizioni». Sulla scuola ha assicurato che a settembre si ripartirà in classe con «aule rinnovate e conformi». Sul caso Autostrade: «C’è una procedura di revoca. Ci sono tutte le condizioni per procedere. Le prospettive di transazione in atto non sono compatibili con l’interesse del Paese». E a una domanda su un nuovo progetto per il Ponte sullo Stretto ha detto di essere pronto a «valutare senza pregiudizi».
«Gli Stati generali dell’Economia forse già lunedì verranno inaugurati nella cornice di Villa Pamphilj. Dove “intendo convocare i principali attori del sistema Italia: le parti sociali, le associazioni di categoria e singole menti brillanti”, elenca Conte. Per discutere, insieme, di sbloccantieri, alta velocità e investimenti; riforma del fisco, “che è iniquo e inefficiente”, della giustizia penale e civile, “che ha tempi inaccettabili”, della burocrazia; di innovazione, digitalizzazione e banda larga. La base di lavoro sarà offerta dal report che la task force di Colao ha promesso di consegnare a palazzo Chigi entro il weekend» scrive Repubblica.