E’ una ripartenza difficile in Sicilia. La Fase 3 mostra tutte le difficoltà di un sistema economico che già prima del Coronavirus manifestava tutta la sua debolezza. La ripartenza passa dal turismo, hanno detto in tutte le salse operatori economici e istituzioni. Ma sono tante le incognite del settore, a partire da quello dei collegamenti aerei.
Il caso Alitalia
La compagnia di bandiera ha fatto infuriare tutti. Alitalia ha abbandonato l’aeroporto di Trapani Birgi, dirottando i suoi interessi su Palermo e Catania, ma tagliando in ogni caso i voli. Una strategia che ha fatto tirar fuori parole di indignazione alla parte politica e imprenditoriale del territorio. Oggi ci sarà una riunione tra il governo regionale e l’associazione dei sindaci per affrontare insieme il "preoccupante isolamento" della Sicilia determinato dalle "irresponsabili scelte" compiute da Alitalia che rischiano di compromettere la stagione turistica e la stessa ripresa economica dell'Isola. Ieri c’è stato un incontro tra il presidente di Airgest Salvatore Ombra e il presidente della Regione Nello Musumeci proprio sulla questione Alitalia e per studiare qualche strategia per far ripartire in qualche modo Birgi.
Ma i fondi per la promozione turistica non ci sono
E’ dura, è difficile, la ripresa dopo il lockdown. Si fa presto a parlare di ripartenza basata sul turismo.
Ma in Sicilia i fondi per il turismo previsti nella Finanziaria, e di cui il governo Musumeci ne ha fatto un vanto, sono fermi al palo.
Il piano per la campagna di promozione turistica è pronto, ma i soldi non ci sono. Mentre altre regioni stanno investendo a go go sui mercati pubblicitari in Sicilia i 75 milioni di euro sono ancora sulla carta. La colpa non sarebbe neanche della Regione. Perchè il piano di promozione turistica è finanziato con fondi europei e Poc, questi ultimi gestiti dal Ministero per il Sud. Fondi per i quali si attende il via libera per la riprogrammazione, visto che erano destinati ad altri interventi prima della manovra “di guerra” per sostenere l'economia siciliana devastata dal Coronavirus. I 75 milioni di euro andrebbero divisi in due avvisi: 50 milioni per acquistare pernottamenti in hotel e strutture extralberghiere da offrire gratis ai turisti, 15 milioni per garantire sconti sulle tratte aeree, mentre altri 10 milioni servono per le campagne pubblicitarie.
Sì ai soldi per la funivia di Trapani
Passa da piccole cose la ripartenza. Ad Erice ha rischiato di restare ferma quest’anno la Funivia. La FuniErice aveva chiesto aiuto al Comune, in un primo momento la sindaca Daniela Toscano aveva risposto picche. Poi la marcia indietro.
L’amministrazione Comunale ha deciso di garantire il funzionamento dell’impianto per un periodo di due mesi.
“Nel redigendo Bilancio di Previsione del Comune di Erice – ha dichiarato il Sindaco Toscano – verrà previsto un fondo straordinario per garantire l’attivazione del servizio di TPL a mezzo fune da e per Erice, per la durata di due mesi, in misura inversamente proporzionale all’andamento degli incassi aziendali medio-tempore registrati, e comunque nella misura massima di € 180.000,00.”
Il socio Libero Consorzio Comunale di Trapani, rappresentato dal Dott. Giuseppe Scalisi, giusta delega del Commissario straordinario Dott. Cerami, ha dichiarato di essere favorevole all’atto di indirizzo, fermo restando che si dovrà procedere ad una variazione del contratto di servizio di trasporto pubblico locale tra la FuniErice ed il Comune di Erice, mediante l’inserimento di una appendice al contratto che preveda impegni economici e finanziari ad integrazione dello stesso, al fine di salvaguardare l’equilibrio del bilancio societario per il 2020.
“La seduta dell’assemblea dei soci - afferma il Presidente Palermo – si è aggiornata al 15 giugno 2020, al fine di consentire al Direttore Generale, Germano Fauci, di elaborare le risultanze economiche e finanziarie previsionali al 31/12/2020 relative alla nuova ipotesi gestionale proposta.”
San Vito e Favignana mete più ambite in Sicilia
Basta poco, dicevamo. E qui l’opinione dei viaggiatori è importante. La provincia di Trapani è stata la prima in Italia a diventare Covid free. Una fortuna che i sindaci del territorio vogliono farla diventare campagna promozionale. Alla fine però scelgono i visitatori. E in Sicilia l mete più gettonate in questa strana estate sono proprio San Vito Lo Capo e Favignana, secondo una ricerca del portale di inserzioni bed-and-breakfast.it. Secondo i dati su ricerche e prenotazioni San Vito è prima, Favignana seconda, e Palermo terza in Sicilia, in questa particolare classifica.
Niente mercatino a Trapani
A ripartire devono essere però anche le attività commerciali. Ma non tutte le stanno facendo. Ad esempio a Trapani il mercato del giovedì è ancora fermo, mentre in tutti i comuni della provincia sono riprese le vendite. Anche oggi gli ambulanti non monteranno le bancarelle, ma protesteranno a piazzale Ilio contro il Comune che vuole imporre loro l'autogestione mediante la costituzione di una associazione.
In pratica gli ambulanti stessi, dovrebbero gestire il mercato assumendosi la responsabilità in caso di mancato rispetto delle norme anti-covid.
Virus e proteste
Intanto il virus è al minimo in Sicilia, e ancora di più in provincia di Trapani. Sull’isola in un giorno è avuto un solo caso positivo in più. Gli attuali positivi restano stabili, non c’è stato alcun decesso, e i ricoveri restano bassi. La maggior parte dei malati si trova in isolamento domiciliare (qui tutti i dati aggiornati ). Va ancora meglio in provincia di Trapani, dove sono 4 gli attuali positivi. Ieri sono guarite due persone. Un ragazzo di Marsala, e una ragazza di Castelvetrano, entrambi arrivati da altre regioni, asintomatici e in isolamento.
Nel frattempo hanno protestato gli infermieri in Sicilia. Una categoria in prima linea, che in questi mesi ha lottato contro l’epidemia, ma che non hanno riconoscimenti adeguati allo sforzo fatto.