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12/06/2020 06:00:00

Fase 3. Proteste in Sicilia. Tutti contro Alitalia. Manifestano anche ambulanti e fotografi

Decolla la protesta in Sicilia per il caso Alitalia. La compagnia di bandiera ha annunciato che non effettuerà i collegamenti tra l’aeroporto di Trapani Birgi con Milano e Roma. Una decisione che ha portato ad una serie di reazioni, polemiche e proteste.

Ieri il governo regionale e una delegazione di sindaci siciliani hanno protestato all’aeroporto di Palermo annunciando di portare la mobilitazione a Roma.

E' stato preparato un documento che verrà trasmesso non solo ad Alitalia ma anche verrà consegnato direttamente al Ministro dei Trasporti e a quello per il Mezzogiorno.

 

 


Il presidente della Regione Nello Musumeci ha parlato di “capricci” di Alitalia nonostante i 3 miliardi di euro di aiuti di Stato. “Ha abbandonato gli scali minori e sta adottando una politica dei costi inaccessibile per i siciliani”. Musumeci ha proposto una tariffa unica per i voli Alitalia per i siciliani. Duro anche il presidente Anci e sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “Tentano di mettere i sindaci l’uno contro l’altro togliendo voli da Birgi e mettendo qualcosa a Palermo, ma noi restiamo uniti. Non possono pagare i siciliani gli sprechi del passato”.


Per la provincia di Trapani c’era il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, che è pronto alla “mobilitazione popolare” se Alitalia non dovesse accogliere le richieste dei sindaci. Nei giorni scorsi Di Girolamo non ha usato mezzi termini nel dire che quella di Alitalia, nel non firmare il contratto per i voli, era una strategia per abbandonare Birgi. A Birgi, intanto, mercoledì ci sarà una protesta organizzata proprio da Airgest, nel rispetto delle norme anti-covid.
Dal canto suo Alitalia ha giustificato l'addio da Trapani con la "mancanza di prenotazioni per luglio e agosto, scese del 60 per cento, nonostante le tariffe a 61 euro".


Mentre sottolinea l'aumento dei collegamenti con la Sicilia: dal 13 giugno infatti raddoppieranno i voli da Milano a Catania e Palermo e due giorni dopo saranno aggiunti ulteriori voli fra Roma e i due aeroporti siciliani. "Sulla Milano-Catania e sulla Milano-Palermo - spiega una nota della compagnia - i voli passeranno da 2 a 4 al giorno, mentre i collegamenti Roma-Catania e Roma-Palermo cresceranno da 8 a 10 al giorno per ciascuno dei due aeroporti siciliani serviti".
"Le tariffe per i collegamenti dalla Sicilia - continua la compagnia - partono da 30 euro (a tratta, tasse aeroportuali e bagaglio a mano inclusi)". I posti con questa tariffa però sono praticamente introvabili. Un volo per il 15 giugno da Palermo a Roma, ad esempio, costa 75 euro. Ma il ritorno, il giorno successivo, costa ben 280 euro.
Altre compagnie aeree stanno cominciando a collegare la Sicilia, Palermo e Catania su tutti.

E’ già attivo dal 5 giugno il volo, quattro volte a settimana, Palermo-Firenze, con Air Dolomiti. EasyJet dal 15 giugno collegherà Malpensa con Palermo, e a Luglio riprende il collegemento con Napoli, Ginevra, Lione, Liverpool, Londra Gatwick, Londra Luton e Parigi Orly. Dal 18 giugno Volotea riparte con le rotte da e per Verona, Olbia, Genova e, successivamente, Napoli, Torino, Venezia, Bari, Ancona, Cagliari. Sempre da Palermo Ryanair ricomincerà a volare da e per Marsiglia, Bologna, Torino, Verona, Pisa, Bergamo. A Luglio riprende anche Vueling per Firenze e Barcellona e AirFrance per Parigi Charles de Gaulle.

Per un territorio che basa la propria economia soprattutto sul turismo la ripresa diventa difficile con le tratte ridotte al minimo e costi inaccessibili.
Intanto altri settori sono in crisi.
A Trapani continua la protesta dei venditori ambulanti
per il mercatino del giovedì che ancora non parte. Ieri una manifestazione in Piazzale Ilio in cui i commercianti hanno espresso la propria rabbia per un settore rimasto fermo tre mesi e che l’amministrazione comunale non riesce a far ripartire consentendo il ritorno delle attività.

 

 


Altro settore in crisi è quello legato alle cerimonie.
A quasi un mese dalla fine del lock down e dopo pochi giorni dall’ufficializzazione, da parte della Regione Siciliana, delle nuove regole per la riapertura dei matrimoni, che saranno valide fino al 31 luglio, torna a fare sentire la propria voce il movimento spontaneo “Italian Wedding Industry”, nato in Sicilia e che annovera 5 mila operatori del settore in tutta la nazione. Dopo tanti mesi di incertezze, che hanno causato l’annullamento di del 90% cerimonie e oltre mezzo miliardo già andato in fumo solo nell’Isola, adesso scendono in campo fotografi e videomaker, manifestando, la totale assenza di misure verso il comparto.


Sull’onda di un vero e proprio tsunami commerciale, infatti, una fitta delegazione di fotografi siciliani, si è riunita ufficialmente in piazza Università a Catania. Ad ascoltare il loro grido d’aiuto, il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, al quale i professionisti hanno presentato l’ennesima lettera, indirizzata al presidente Conte, al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e a tutti gli altri sindaci, nella quale si formalizza la reiterata richiesta di aiuto da parte di una delle classi lavorative maggiormente in difficoltà, che si è vista polverizzare il fatturato dell’intero anno solare 2020, a causa di tutti gli annullamenti delle prenotazioni e i posticipi.

“Noi fotografi, stiamo vivendo un momento ancora più difficile – dichiara Francesco Dispinzieri, tra i promotori della manifestazione “Il Fotografo” – rispetto ad alte categorie professionali, come i ristoratori o i negozianti che, seppur con tutte le difficoltà del caso, sono tornati alle loro attività. A causa del Coronavirus, tutte le prenotazioni dei servizi wedding 2020, sono state annullate o posticipate, e ciò comporterà che i nostri prossimi incassi avverranno nel 2022, dato che prima di consegnare gli scatti, trascorre circa un anno di post produzione”.

 

Intanto in provincia di Trapani resta praticamente invariata la situazione sul fronte dell’epidemia. Ieri l’Asp ha comunicato che il paziente di Calatafimi asintomatico e in isolamento è guarito. Ma poche ore dopo è arrivata la notizia di un nuovo caso positivo al Covid-19 a Mazara del Vallo. Lo comunica direttamente il sindaco della città, Salvatore Quinci. La persona è attualmente ricoverata presso la struttura ospedaliera di Sciacca. I familiari sono stati posti in quarantena. Non è un focolaio domestico ma si tratta di un caso importato da fuori Provincia. "Continuiamo a rispettare le disposizioni e le misure di sicurezza", è l'appello del sindaco.
Aumentano così i positivi al Coronavirus in provincia di Trapani, passando a quattro. Gli altri tre contagiati sono due di Marsala e un altro di Mazara del Vallo.


In Sicilia invece sono 849 le persone attualmente malate di Coronavirus
. I positivi sono distribuiti così: 5 si trovano in terapia intensiva (-1), 37 sono ricoverati in ospedale con presenza di sintomi (-3), 807 sono, invece, i positivi in isolamento domiciliare (+0).
I morti totali nell'Isola dall'inizio della pandemia sono 279 (+1), i guariti 2327 (+3). Oggi in Sicilia sono stati effettuati 2097 tamponi, con un rapporto tra nuovi positivi (0) e nuovi individui sottoposti a tampone pari al 0%.