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18/06/2020 09:22:00

Anche oggi a Trapani niente mercatino del giovedì 

 Anche oggi, a Trapani, niente mercatino del giovedì. Questa mattina a piazzale Ilio, nemmeno l’ombra di una bancarella. A nulla è servito l’incontro che si è svolto lunedì scorso alla Prefettura al quale ha partecipato anche la Confesercenti.

Il Comune rimane sulle proprie posizioni e cioè devono essere gli ambulanti, attraverso una associazione temporanea d’impresa, a gestire l’area mercatale, assumendosi le responsabilità sul rispetto, anche da parte dei visitatori, delle norme anti-Covid. Gli operatori, però, non ci stanno: il mercatino si svolge su suolo pubblico i controlli, pertanto, competono all’Amministrazione. Il braccio di ferro sembra essere destinato ad avere strascichi giudiziari con gli ambulanti, che si sono affidati a Confimprese Palermo, pronti ad adire le vie legali. Abuso di potere, l’accusa che gli operatori rivolgono al sindaco Giacomo Tranchida.

Nel capoluogo siciliano dopo la nuova ordinanza di Musumeci tutti i 24 mercatini rionali sono operativi. Resta insoluto, invece, il caso Trapani.

Qui una lunga nota del Sindaco Tranchida e dell'assessore Vassallo:

In relazione alla mancata attivazione del mercatino del giovedì di piazzale Ilio in Trapani - indubbiamente il più grande per numero di posteggi mercatali attivi (oltre 250!) a livello provinciale - ed alla vertenza intentata anche in Prefettura da parte di alcuni operatori mercatali assegnatari, giova rendere ulteriormente noto alla comunità cittadina utente oltre che agli operatori mercatali d'interesse, quanto segue.
Lunedì 15 Giugno, si è tenuta video/audio conferenza del Comitato Provinciale dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, appositamente convocato dal Prefetto dott. Tommaso RICCIARDI, per fare il punto sulle criticità frapposte da alcuni operatori  mercatali in relazione alla mancata riapertura in regime ordinario (!) del Mercato settimanale di Piazzale Ilio.
In detta occasione il Sindaco Tranchida, non solo ha ribadito la permanenza delle mancate condizioni di sicurezza sanitaria in fase due "epidemia Covid 19", ma ha fatto presente al Comitato provinciale, in maniera corretta e puntuale l'evolversi della problematica insorta, al netto delle strumentalizzazioni politiche di taluni poco avveduti consiglieri comunali e forze politiche ciarlatane, nonché le azioni poste in essere anche dall'Assessore Vassallo delegato ed oggetto di numerosi confronti e sopralluoghi in sede tecnica, tanto con gli operatori quanto con i tecnici comunali e della Polizia Municipale. 
Rispetto alle soluzioni poste in essere per la riapertura graduale ed in sicurezza dei mercati del pesce e del contadino, la presenza di un potenziale di oltre 250 spazi mercatali (con una media di almeno due operatori) e di una utenza dell'intero comprensorio territoriale assolutamente numerosa e non paragonabile ad altri mercatini settimanali che hanno luogo nei Comuni del trapanese, sin dalla prima fase di riavvio commerciale e' stata rappresentata per iniziativa dell' A.C. agli stessi operatori, l'esigenza di una rivisitazione strategico-logistica dell'attuale mercato nella contingenza della permanente fase d'emergenza sanitaria dichiarata dal governo nazionale. 
Opzione questa, che non è stata accolta da taluni degli operatori, seppur suffragata dal  parere tecnico-sanitario positivo da parte del consulente epidemiologo del comune dott. Biagio Pedalino e che individua complessivamente 4 possibili aree di utilizzo mercatale: 1) Piazzale Ilio (max n. 150 postazioni possibili in luogo delle attuali 250); 2) sito individuato in zona Via Villa Rosina (che potrebbe contenere fino a 40 postazioni); 3) sito individuato in zona Fontanelle vicino il campo Sorrentino (che potrebbe ospitare fino a 67 postazioni) ed infine  l’area  del  mercato del contadino, attualmente gestita da Coldiretti e FederArgri sul Lungomare Dante Alighieri  (n. 40 postazioni a disposizione). Ovviamente la delocalizzazione su più siti delle aree mercatali, anche settoriali, avrebbe raggiunto l'obiettivo di contenere lo "assembramento" che tutte le disposizioni sanitarie, ai diversi livelli governativi, in materia di contenimento del pericolo diffusione del virus indicano come prioritarie. Di contro, la delocalizzazione in più siti avrebbe assicurato una maggiore seppur più selezionata partecipazione dell'utenza comprensoriale oltre ad assolvere ad una alta funzione sociale in favore di diversi popolosi quartieri, trapanesi ed ericini, garantendo pertanto solidità economica certa agli stessi operatori. Questo era stato il piano B proposto, ma non accolto - e nel caso di postuma riflessione ed assenso - da riproporsi agli operatori mercatali. 

Ritornando al merito del possibile funzionamento in sito del mercato del giovedì in piazzale Ilio, tanto a tutela degli operatori che dell'utenza, la Giunta municipale, dopo ampio ed articolato confronto con la locale Confersercenti - attesa la registrata assenza di altre organizzazioni di categoria - ed una delegazione di operatori mercatali, avvalendosi al contempo sempre dell'assistenza tecnico-sanitaria dell'epidiemologo Dr Pedalino e del supporto tecnico degli Uffici e della Polizia Municipale, aveva comunque pianificato una particolare organizzazione logistica del funzionamento dell'area mercatale, adottando accorgimenti  e metodologie funzionali (ad esempio, una sola entrata ed una sola uscita raggiungibile da un percorso a senso unico, che necessariamente prevedono la compartecipazione responsabile degli operatori (così come già sperimentato e con successo in sicurezza al mercato del contadino ed in misura più ridotta al mercato del pesce). Tanto risulta suffragato dalla delibera di Giunta Municipale N. 161 del "lontano" 3 giugno 2020. Lontano, poiché il mercatino avrebbe potuto funzionare da 2 settimane! 

Ribadito ed oltremodo chiarito tanto in seno alla video-conferenza del 15 u.s. l'A.C., anche a fronte del contenimento dei costi in capo agli operatori, oltre a ricordare l'onere a proprio carico della perimetrazione dell'estesa libera area mercatale e del potenziamento dei servizi di vigilanza ed antiassembramenti in esterno, ivi compresa la gratuità del suolo pubblico, ha assunto anche l'onere della fornitura dei bagni chimici per gli operatori (ma da autogestirsi da parte degli stessi, così come da specifiche direttive in fase Covid), così come oggi (16 Giugno) deliberato dalla Giunta. 
Ora, come dal 3 giugno, si attende solo la costituzione dell’ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESA, così come previsto per legge, in assenza di soggetti responsabili rappresentativi del comparto (attesa la disponibilità della sola locale Confesercenti, alla quale non tutti gli operatori mercatali aderiscono) e la successiva firma della convenzione da parte degli operatori riuniti che, come tutti e da tempo auspichiamo, determinerebbe la riapertura prossima del mercato in sicurezza sanitaria.

Rimane sempre vivo ed attuale, infine, il cosiddetto piano B, già proposto dal Sindaco nelle scorse settimane, circa l’opzione multi-sede del mercatino, ossia l’ipotesi futura  di un suo apparente frazionamento ma moltiplicatore d'utenza specifica, assolvendo ad una dimensione rionale e/o di quartiere. Prospettiva programmatica sulla quale sta lavorando, da tempo, l'Assessore allo Sviluppo Economico Andreana Patti nell'ambito della visione programmatica circa l'espansione della rete commerciale su aree pubbliche, come di già sperimentata e con successo da anni nel limitrofo comune di Erice.
Nel quadro di una rinnovata convergenza di idee con gli operatori cittadini trapanesi e del settore è quindi auspicabile che ben si valuti anche in prospettiva l'idea di un mercato con sede unica settimanale unitamente a quella dei mercatini rionali. Mercatini che sarebbero più sicuri dal punto di vista organizzativo oltre che sanitario (siamo ancora in emergenza da COVID 19), la cui vivacità commerciale sarebbe maggiormente fruibile dai cittadini dei quartieri, tanto sul versante sud che nord della città, ma anche foriera di possibili caratterizzazioni attrattive per turisti e visitatori. 
Il mondo non è poi così grande come di fatto abbiamo visto rimpicciolitosi in fase pandemia CV 19, ma deve andare avanti guardando al futuro anche con una qualificazione socio-economica sempre più rispondente alla domanda degli utenti ed all'innovazione strategica e di servizio che ne potrebbe derivare rispetto ad arcaiche e datate visioni classiche. Ma questo è tema di dibattito prossimo venturo.