E’ lì, ora alta quasi dieci metri, sempre un po’ spelacchiata e mai curata per bene, a farci ricordare un dono alla scuola che occupava l’edificio di Piazza Borsellino.
E’ stato un vecchietto di statura assai minuta che una mattina di quel lontano maggio ci venne a trovare davanti alla scuola per dirci: “Mittistivu i pianti ‘o fossu marchisi. Eu vi vulissi dari una palma chi crisci supra u me terrazzu, dintra una bagnina. Ma vi l’aviti a veniri a pigghiari viatri”.
Con il bidello Antonio Lombardo ci scambiammo un sguardo di compiacimento e subito seguimmo il vecchietto per salire sul suo terrazzo e prelevare la palma.
Altre palme, acquistate dal Comune, nel corso dei decenni vi furono piantumate accanto. Ma per un destino avverso morirono una dopo l’altra. Quella donata dal vecchietto di Corso Gramsci è ancora lì a ricordare un gesto di sensibilità ecologica e il fervore educativo di quella scuola che fu bellamente sfrattata dal Tribunale.
Elio Piazza