Chi non ha mai letto un libro di Lena Manta, scrittrice best seller greca, non ha assaporato il gusto di viaggiar tra Istanbul e le isole greche.
“La lettera d’oro” è un’operazione narrativa che intreccia la vita di due famiglie, dalla Turchia ad Atene, dalle lotte sociali a quelle di povertà, fino alla persecuzione dei greci da parte dei turchi.
La protagonista è una giovane donna, Fenia, che si ritrova ereditiera di una casa ad Atene per volontà del nonno materno, poco o nulla conosce delle sue origini, della sua storia di famiglia.
A raccontarla una voce narrante, Melpo. Una donna rassicurante, cugina della madre di Fenia, amabile e forte come una greca. E’ lei che indica la strada e dispensa consigli. L’esperimento della scrittrice funziona: gli odori della terra greca arrivano fino in Italia, ci si appassiona a questa trama dalle tinte non romantiche ma disperate.
Un destino che si accanisce su due famiglie e che nega tante storie d’amore che si ripetono ciclicamente di generazione in generazione, che sono legate tutte ad un monile: una collana con una lettera d’oro. Man mano si leggono le pagine del libro ci si affeziona ad ogni singolo dettaglio, pure il gatto che Fenia ritrova in quella vecchia casa racconta dei misteri di famiglia.
Lo stile è avvincente, la descrizione dei personaggi quasi perfetta. Il libro vi rapirà, vi farà vivere la stagione degli anni venti, quaranta, settanta, fino ad arrivare al 2016. La Manta affronta anche il tema dei profughi, dell’accoglienza. Un viaggio emozionale tra Turchia e Grecia, tra la cucina turca e le tradizioni greche, il caffè aromatizzato alla rosa, il profumo forte della cannella. Prosa delicata e fluida.