“I distretti produttivi – ha dichiarato Girolamo Turano, assessore alle Attività Produttive della Regione siciliana – sono stati riconosciuti per il lavoro fatto in questi anni: raggruppano circa mille aziende in questo grande cluster siciliano. L’aggregazione – ha continuato l’assessore durante la conferenza stampa tenutasi ieri, 8 luglio, presso la sede dell’assessorato a Palermo – è importante in questa terra: siamo usciti dalle secche in cui ci trovavamo, ma questo è un punto di partenza non di arrivo”.
CONCLUSIONE DI UN ITER – Cosi Turano ha voluto festeggiare la conclusione del percorso, iniziato qualche anno fa, per il riconoscimento dei nuovi distretti produttivi della Regione Siciliana, e più nello specifico in relazione alle tredici filiere di imprese che hanno conquistato il decreto ufficiale, oggi, dalla Regione. Tra questi il Distretto del Fico d’india, della Meccatronica, Frutta secca, Lattiero caseario, Ortofrutticolo, Lattiero – caseario, Carni, Nautico ed altri. All’incontro hanno preso parte anche i rappresentanti degli altri distretti produttivi già operativi da tempo.
‘MADE IN SICILY’ E ‘BLOCKCHAIN’ – Sono state queste le due parole d’ordine più usate dall’assessore Turano e dal dirigente generale del dipartimento Attività produttive, Carmelo Frittitta. Per le produzioni siciliane “l’obiettivo è quello di “rispolverare la legge del 2019 sul made in sicily – ha continuato Turano – distribuendo i prodotti con una piattaforma in un unico brand.”
“Con la ‘blockchain’ (cioè ‘catena dei blocchi’ o ‘tecnologia a registri distribuiti’) – ha proseguito l’assessore – siamo in grado di certificare i processi produttivi così i distretti potranno dire la loro.” Questa innovazione tecnologica permette di tracciare gli alimenti direttamente dalla tavola con pochi click dal proprio cellulare. La ‘blockchain’ in pratica aiuta il tracciamento di un prodotto e può rivelarsi uno strumento molto utile perché può permettere alle aziende di valorizzare la qualità e l’eccellenza delle proprie produzioni. Questa tecnologia, inoltre, può giocare un ruolo chiave per migliorare la trasparenza nell’offerta ai consumatori di produzioni italiane.
NUOVA PROGRAMMAZIONE 2021/2027 – “Le precedenti programmazioni (europee) sono state delle occasioni perse (per i distretti) – ha riconosciuto il dirigente generale del dipartimento Attività produttive Carmelo Frittitta – le filiere produttive sono adesso riconosciute, per il marchio made in sicily stiamo chiedendo il riconoscimento europeo”. E, continuando: “la nuova programmazione 2021/2027 partirà a breve”. A Frittitta ha fatto subito eco Turano, aggiungendo che “l’impegno sulla nuova programmazione (dei fondi europei) è preso e lo ritengo un obiettivo alla nostra portata”.
IL DISTRETTO PRODUTTIVO DELLA PESCA DI MAZARA – “Mi permetto di ricordare una persona che più degli altri su questo (i distretti produttivi) ci aveva visto giusto: Giovanni Tumbiolo”. È iniziato così, con un tributo al primo presidente del Cosvap, scomparso prematuramente, l’intervento di Nino Carlino, adesso a capo del distretto mazarese della Pesca.
TUTTE LE FILIERE PRODUTTIVE – I distretti, tra rinnovi e nuovi riconoscimenti, sono tredici e sono distribuiti su tutto il territorio regionale: a Catania il Distretto Agrumi di Sicilia, sempre nella provincia etnea ci sono il Distretto del Ficodindia di Sicilia a San Michele di Ganzaria e il distretto della pietra lavica di Belpasso, a Palermo si trovano invece Distretto Meccatronica, il Distretto della moda Mythos e il Distretto nautico del Mediterraneo, nell’elenco ancora il Distretto Pesca e Crescita Blu a Mazara del Vallo, a Ragusa il Distretto orticolo sud-est Sicilia insieme al Distretto Lattiero Caseario, il Distretto Ecodomus specializzato nella filiera edilizia e delle energie rinnovabili a Licata, nel nisseno a Mazzarino ha sede il Distretto Frutta secca di Sicilia mentre il Distretto Filiera delle Carni sorge a Messina e a Siracusa il Distretto ortofrutticolo di qualità.
Alessandro Accardo Palumbo
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