La riforma del processo penale tarda ad arrivare, cosi' molti imputati continuano a essere rinviati a giudizio per mancanza di prova di innocenza e non per ragionevole prova di colpevolezza, come previsto dalla riforma.
La differenza non è di poco conto, dal momento che il rinvio al processo, per l'opinione pubblica non bene informata, costituisce già condanna e l'amplificazione datane dai media espone il destinatario di tale provvedimento al pubblico ludibrio, sul quale, comunque, incidono, oltre il danno all'immagine anche conseguenze economiche non lievi.
Il tutto senza contraddittorio sostanziale sull'accusa, senza valutazione, cioe', delle argomentazinoi difensive, visto che il giudice per l'udienza preliminare non entra nel merito dell'accusa, limitandosi, nonostante prove consistenti a discarico fornite dal difensore, a un verifica formale degli atti.
Possiamo affermare con quanto evidenziato di trovarci ancora nella culla del diritto?
Michele Maggio - Roma