E’ chiaro che i ristoratori non possono sorridere dal punto di vista economico dal momento che la pandemia li ha devastati e la ripresa è ancora lenta ed irta di ostacoli.
Il “sorriso dei ristoratori”, riportato nel nostro servizio, era riferito alla circostanza che le loro richieste di poter disporre di maggiore suolo pubblico sono state assecondate dall’Amministrazione di Trapani. La nuova Ztl, come ribadito dal sindaco Giacomo Tranchida, nasce anche dai loro appelli. Poteva essere un piccolo passo vero la ripresa.
Se poi la mega Ztl, almeno finora, non ha portato più clienti e avventori, è un altro discorso che implica valutazioni complesse. La pandemia ha colpito tutti. Indistintamente e nessuno soffre di amnesia. Nessuno può dimenticare. Certo, a pagare di più sono stati coloro che hanno chiuso i propri locali.
Riportiamo, di seguito, la nota ricevuta da Rosaria Napoli, presidente di ATR, di cui durante il lockdown abbiamo più volte riportato i suoi appelli, le sue preoccupazioni e anche le sue speranze, facendosi portavoce della categoria che rappresenta.
“In merito l'articolo pubblicato dalla vostra redazione sulla Ztl, se pur non facendo riferimento espressamente ad ART, risulta doveroso nei confronti di tutti i ristoratori puntualizzare alcuni aspetti. Ci piacerebbe molto poter sorridere come viene scritto nel pezzo.....magari arrivati a casa, dopo le interminabili ore di lavoro che ci portiamo addosso, che purtroppo non vuol dire necessariamente che abbiamo i locali pieni, e fare un bel sorriso a chi ci sta aspettando. Ma credo sia evidente a tutti che chi ha scritto l'articolo debba soffrire di una grave forma di amnesia. Perché probabilmente ha già dimenticato che i ristoratori hanno tenuto le loro attività chiuse per tre/quattro mesi. E questo tempo pesa come un macigno sulle loro spalle, tanto a volte da tenerglii la testa bassa e non permettergli di guardare avanti. Quindi mi dispiace, ma NO! I RISTORATORI NON SORRIDONO!Perché non hanno nulla da sorridere, perché hanno solo da rimboccarsi le maniche per non perdere tutti i sacrifici di una vita. Perché l'unica cosa che potrete vedere sui loro visi sono i segni della stanchezza, della preoccupazione, dell'amarezza. Perché non tutti hanno ampliato il suolo pubblico, chi per scelta chi per........ancora ce lo chiediamo. Perché il centro e le vie della ZTL sono anche un po' "casa nostra", perché è li che passiamo la maggior parte del tempo, nel rispetto di chi ci ha sempre vissuto. Forse la domanda da porci potrebbe essere diversa: ma la ZTL c'è sempre stata come più volte dichiarato dall'amministrazione o è stata fatta per ampliare i suoli pubblici? O entrambe le cose? E se anche fosse così, tutti i sentimenti di solidarietà, comprensione, fratellanza che questa pandemia dovrebbe averci insegnato dove sono finiti? Addirittura montare una sorta di opposizione tra "clan": i residenti che si rodono il fegato e i ristoratori che sorridono”.