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02/09/2020 19:00:00

Giorgio Armani racconta Pantelleria: "I dammusi a mia immagine e somiglianza"

 Penso di potermi considerare tra i primi turisti di Pantelleria. Ma non fu amore a prima vista, anzi. All’inizio la trovai brulla, scontrosa, rude. Senza comodità né spiagge sabbiose, con le rocce che procuravano lividi e una costante sensazione di disagio.

Non vedevo l’ora di andarmene. E invece mi resi conto che qualcosa mi aveva stregato. Il colpo al cuore fu scoprire Cala Gadir. Lì c’erano tre dammusi, le tipiche case di Pantelleria, in pietra lavica, tenute insieme da un impasto di terra e acqua – gioielli di architettura rurale – con il tetto bianco a cupola, pensate per il clima particolare dell’isola e le cui origini risalgono alla presenza degli arabi. Li acquistai, e così mi sono regalato questa casa, che col tempo si è ampliata fino a comprenderne altri quattro. Da allora, questo è stato il mio rifugio dove trascorro parte delle vacanze estive, lontano dal ritmo caotico della città. Nel corso degli anni naturalmente l’isola è stata migliorata nei servizi, ci sono alberghi e ristoranti, eppure sa mantenere ancora intatta tutta la sua bellezza naturale e selvaggia.

Strano a dirsi, ma a Pantelleria il mare non è una priorità. È l’isola nel suo insieme, la luce, il terreno di roccia vulcanica, nero e accidentato, le persone che la abitano, ad avere un ruolo centrale. E grazie a questo connubio che riesco a rilassarmi. Nel corso degli anni mi sono dedicato molto all’oasi che circonda la tenuta e che oggi, oltre alle varietà di piante e fiori del luogo, conta ben duecento palme, di cui cinque, centenarie, provenienti da una villa di Palermo, salvate dall’autostrada che doveva tagliare in due il giardino, oltre alla vigna per il mio Passito che ho chiamato «Oasi».

Arredare la villa è stata una lunga impresa, che in un certo senso non è mai finita perché mi piace aggiungere nuovi oggetti, pezzi vintage o trovati nei mercatini. All’inizio predominava una semplicità elementare, ravvivata da qualche nota esotica, sottolineata dai toni morbidi dei muri che danno una sensazione di benessere quando la luce fuori diventa abbagliante.

Poi ho iniziato ad aggiungere qua e là mobili Armani/Casa che con la loro forma moderna creavano un bel contrasto. Un gusto che nell’insieme combina natura ed evasione (Armani / Casa è la linea di complementi d’arredo, mobili, accessori tessili firmata da Giorgio Armani; lanciata nel 2000, è oggi presente in molte città con negozi monomarca dedicati, ndr). Perché la casa di vacanza deve far sognare, rappresentare una rottura con la quotidianità del lavoro, per regalarsi anche il piacere della compagnia dei familiari, e degli amici, ma solo di quelli che non hanno smanie, pretese, copioni. Amici veri.

Da: Sole24ore