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14/09/2020 06:00:00

Castelvetrano. Scrive l’avvocato Messina sulla sostituzione di Caradonna nel 2008

 In data 26 agosto c.a. è stato pubblicato sul sito Tp24, a firma di Egidio Morici, un articolo dal titolo: “Trasferimenti e sostituzioni, l'oscenità del potere tra Campobello e Castelvetrano”.

L’articolo forniva un resoconto della vicenda che aveva visto alcuni anni addietro la sostituzione del dott. Marcello Caradonna da parte dell'allora Sindaco, scomparso nel 2018, Dott. Giovanni Pompeo.

Tuttavia, alcune ed importanti circostanze oggetto del resoconto non corrispondono a realtà e non riproducono quanto accaduto.

In particolare:

- viene confuso il piano civile della vicenda con quello penale; la frase “Caradonna non si arrese. Denunciò tutto alla procura di Marsala ed ebbe ragione in tutti e tre i gradi di giudizio” si presta palesemente ad ingenerare nei lettori dell’articolo la convinzione che il Dott. Pompeo sia stato condannato in tutti e tre i gradi del giudizio penale, inducendoli a ritenere che la sostituzione del dott. Caradonna ed il successivo conferimento dell'incarico di Comandante della P.M. del Comune di Castelvetrano al dott. Vincenzo Bucca celasse chissà quali “strane” e “sotterranee” finalità. Circostanza smentita in sede penale, ove il Dott. Pompeo non è mai stato condannato.

Al riguardo, preme rilevare che sarebbe stato sufficiente leggere, con la dovuta attenzione, la sentenza penale del Tribunale di Marsala n.1206/2014, passata in giudicato, emessa nell'ambito del processo penale n.554/2012 in cui il dott. Pompeo era imputato del reato di cui all'art. 323 c.p., procedimento istaurato a seguito della denunzia sporta dal dott. Marcello Caradonna, ove si dichiara il dott. Giovanni Pompeo assolto con la formula “perchè il fatto non costituisce reato”.

Dalla lettura della parte motiva della sentenza del Tribunale di Marsala, l’autore avrebbe potuto ricevere adeguata risposta ai dubbi dallo stesso sollevati nell'articolo de quo; in detta sentenza si legge, infatti, che il Dott. Pompeo nel sostituire il dott. Caradonna ha agito “nel tentativo di migliorare la funzionalità del Servizio di Polizia Municipale” e cioè nell'interesse pubblico.

Ebbene, anche la ricostruzione dell'aspetto civilistico della vicenda e cioè il giudizio promosso dal dott. Caradonna dinanzi il Giudice del lavoro del Tribunale di Marsala avente ad oggetto l'impugnazione del licenziamento, merita alcune precisazioni: il Tribunale di Marsala – Giudice del lavoro, nella sentenza che ha definito il giudizio, ha dichiarato la illegittimità della procedura adottata dal Comune di Castelvetrano senza entrare nel merito, cioè senza valutare le ragioni del licenziamento.

L’illegittimità della procedura è stata confermata dalla Corte di Appello di Palermo e poi dalla Corte di Cassazione, che hanno ritenuto che la clausola inserita nel contratto stipulato dal Comune di Castelvetrano con il dott. Marcello Caradonna, secondo la quale il Sindaco avrebbe potuto sollevare in qualsiasi momento il dott. Caradonna dall'incarico conferitogli di Comandante della P.M. del Comune di Castelvetrano, trattandosi di incarico fiduciario, era “nulla”.

I giudici che hanno esaminato in sede civile la controversia non hanno mai affrontato il merito, cioè le ragioni che avevano portato il Sindaco Pompeo a sostituire il dott. Caradonna, limitandosi ad affermare che non era stata seguita la procedura prevista per il licenziamento; ragioni che, però, emergono chiaramente ed in maniera inconfutabile, nella parte motiva della sentenza penale del Tribunale di Marsala che ha assolto il dott. Giovanni Pompeo.

Posto quanto sopra, ai sensi dell’art. 8 L. 47/1948 e successive modificazioni, nell’interesse della famiglia del dott. Giovanni Pompeo, mia assistita, si chiede l’immediata pubblicazione delle precisazioni e correzioni riguardanti l'articolo citato ai sensi della suddetta normativa, e si chiede che alla rettifica sia dato risalto analogo (caratteri, ampiezza, ecc..) a quello riservato al brano giornalistico.

Con riserva, in ogni caso, di tutelare i diritti della famiglia del dott. Pompeo, per la lesione della onorabilità della figura del congiunto, dinanzi la sede giudiziaria competente.

 

Avv. Giovanni Messina

 

***

 

Nell’articolo del 26 agosto non viene sostenuto che il comandante Caradonna abbia vinto in tre gradi di giudizio contro Pompeo. Circostanza, questa, ben nota perché specificata in passato anche da diverse testate giornalistiche. 

Manca quindi l’inesattezza che fonda l’istituto della rettifica, posto che la valutazione di ciò che il nostro articolo abbia potuto ingenerare nel lettore è in sostanza un’interpretazione dell’avvocato Messina.

Ad ogni modo abbiamo ulteriormente specificato l'illegittimità del licenziamento pronunciato dal Giudice del Lavoro, e abbiamo  pubblicato questa nota per intero, in termini di replica, nella consapevolezza che possa comunque servire ad una migliore comprensione dei fatti.

 

La redazione