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14/09/2020 12:32:00

  Ricomincia la scuola, ma a Castelvetrano (e non solo) ci sono ancora le “classi pollaio”  

Al liceo classico di Castelvetrano oggi non c’erano “migliaia di gambe e di occhiali, di corsa sulle scale”, come cantava Venditti. I ragazzi sono entrati uno alla volta in questo strano inizio di anno scolastico in tempi di Covid.

Due portoni per l’ingresso e l’uscita degli studenti, a terra i simboli che indicano il tragitto da seguire. L’organizzazione della scuola è ineccepibile, tranne che per un particolare, la cui responsabilità però non è della direzione scolastica: il numero delle prime classi.

 

Ci sono due prime (quelle che un tempo si chiamavano quarte ginnasio) di più di 30 ragazzi l’una.

Ne abbiamo parlato con la preside Tania Barresi.

 

Com’è possibile che in periodi così delicati, si formino praticamente delle classi pollaio?

 

Abbiamo chiesto al provveditorato una terza classe. Ma su questo non ci è ancora arrivata risposta. Se si escludono i fondi per la nomina di altri docenti o collaboratori scolastici che noi potremmo chiamare per le nostre esigenze. Ma io sono contraria.

 

Perché?

 

Perché questo sarebbe possibile al massimo per quest’anno scolastico. E l’anno prossimo? Cosa faccio, rimetto di nuovo insieme le classi che avevo separato? A questo punto, preferisco trovare degli spazi adeguati, in cui i ragazzi possono stare in sicurezza. Al momento, come ha visto, le due prime sono state sistemate in aula magna e nel laboratorio di chimica. Non ho classi che possano contenere 33 alunni. Insomma non avrebbe senso dividere le classi oggi, per ricomporle il prossimo anno. Direi che in termini didattico relazionali, per i ragazzi non possa che essere controproducente.

 

Si tratta di un’eccezione, relativa soltanto al liceo classico?

 

No. Per esempio c’è una classe di 28 studenti al liceo scientifico, per cui abbiamo fatto la stessa richiesta. Poi, è chiaro che bisogna fare i conti anche con gli spazi a disposizione. In questo senso, anche una classe di 20 unità può essere sovradimensionata se l’aula è troppo piccola, viste le esigenze di distanziamento. Non è semplice, al momento abbiamo i muratori che stanno ampliando alcune aule.

 

Come funzionerà la ricreazione, che per natura ha anche una funzione sociale basata sull’interazione?

 

Saranno prevalentemente spazi esterni, suddivisi in base all’ala di appartenenza delle classi. La socialità è chiaro che non potrà che essere ridotta, attraverso sempre l’uso del distanziamento e delle mascherine. Diciamo che riguarderà gruppi di classi e non l’intero istituto. I docenti dovranno vigilare. Lo so che sarà dura, ma ne va della sicurezza e della salute di tutti.

Ci stiamo organizzando anche con i bar che ci sono dentro gli istituti. Si sta cercando di creare una App con la quale i ragazzi al mattino possono prenotare quello che vogliono. Le merende poi verrebbero distribuite per le classi dai collaboratori, con tutte le relative norme di sicurezza.

 

Egidio Morici