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15/09/2020 08:31:00

Mafia e attentati incendiari nel Belice: condannati Fogazza e Nicolosi 

Per associazione mafiosa e danneggiamenti (attentati incendiari), il gup di Palermo Maria Cristina Sala ha condannato, con rito abbreviato, Attilio Fogazza, di Gibellina, e Nicolò Nicolosi, di Vita, entrambi di 48 anni.

Al primo ha inflitto 6 anni e 10 mesi di carcere, al secondo invece 6 anni e 4 mesi. Pene molto più severe di quelle chieste dai pm della Dda (3 anni e 4 mesi a testa).

Dopo avere deciso di collaborare con la giustizia, Nicolosi e Fogazza - già condannati a 16 anni di carcere ciascuno dopo essersi autoaccusati dell’omicidio di Salvatore Lombardo, un pastore di 47 anni con precedenti penali, ucciso con due colpi di fucile il 21 maggio 2009 a Partanna (Tp), accusando il presunto boss Giovanni Domenico Scimonelli, 53 anni, di essere il mandante, e per questo condannato, anche in appello all’ergastolo – hanno dichiarato di essere gli autori di una serie di attentati incendiari, tra il 2008 e il 2012, contro imprenditori e professionisti della Valle del Belice. Accusando, anche in questo caso, lo Scimonelli quale mandante. Una delle intimidazioni i più eclatanti fu quella ai danni di Nicola Clemenza, presidente dell’Associazione Libero Futuro Antiracket di Castelvetrano, a cui fu incendiata l’auto e il prospetto dell’abitazione il giorno prima dell’inaugurazione di un consorzio di agricoltori di cui era promotore. Scimonelli, difeso dall’avvocato Calogera Falco, ha deciso di essere processato con rito ordinario e sarà giudicato dal Tribunale di Palermo. Legali di parte civile nel processo a Fogazza e Nicolosi sono stati gli avvocati Giuseppe Ferro (per Paolo Angelo), Rossella Angileri (per Livia Accardi), Nicolò Clemenza (per Severino Lazzara), Filippo Triolo (per Andrea Ingargiola), Giovanni Lentini (per Angelo Indelicato), Giuseppe Gandolfo (Associazione la Verità Vive onlus), Girolamo Restivo (per Francesca Signorello, moglie del Clemenza), e Giuseppe Accardo (per Nicola Clemenza).

I legali di parte civile Restivo e Accardo (nella foto) hanno, naturalmente, espresso “soddisfazione” per la sentenza. L’avvocato Giuseppe Accardo, in particolare, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti per l’esito del processo in quanto questa sentenza fa chiarezza sugli attentati intimidatori che si sono realizzati nella Valle del Belice tra gli anni 2008/2012. Attendiamo fiduciosi le motivazioni della sentenza”. E l’avvocato Girolamo Restivo ha aggiunto: “Siamo contenti che l’impianto accusatorio, peraltro sorretto dalle stesse dichiarazioni rese dagli imputati, sia stato accolto dal Gip di Palermo che ha inflitto pene superiori rispetto a quelle richieste dalla Pubblica a Accusa”.