Si è costituito in provincia il comitato dei Democratici per il No, composto da iscritti e dirigenti del Partito Democratico convinti che al referendum del 20 e 21 settembre.
"Occorre votare NO per respingere una modifica costituzionale che, per chi proviene da una cultura politica autenticamente progressista e riformista, non può certamente essere definita “riforma” - si legge in una nota del comitato del NO, rappresentato da Alessandro Esposito - Direzione Provinciale PD (Paceco), Gianluca Nuccio - Direzione Provinciale PD (Castelvetrano), Pina Santoro - Assemblea Provinciale PD (Valderice)".
"Si tratta, infatti, di un taglio lineare, motivato da spinte populiste e non da un vero riformismo - continua il Comitato per il NO - inutile sotto il profilo del risparmio (che poi sarà rappresentato da un caffè l’anno a cittadino) e che mortifica la rappresentanza territoriale, penalizzando soprattutto il Sud (e, in particolare, i piccoli centri, la cui rappresentanza verrebbe notevolmente ridimensionata, se non persa, a favore di realtà più grandi)".
"Non è un problema di quantità ma di qualità dei parlamentari e, sebbene siamo convinti che serva una riforma Costituzionale e che la riduzione del numero dei parlamentari non sia di per sé un male, questa non può essere rappresentata da un taglio lineare che non è inserito in una riforma complessiva dell’assetto istituzionale e del parlamentarismo italiano".
"Il 20 e il 21 settembre voteremo pertanto No - concludono i rappresentanti del Comitato - ad una modifica costituzionale mal realizzata, priva di una visione riformista e che fomenta l’antipolitica, che è l’opposto del nostro essere democratici e riformisti. Voteremo No ad un taglio lineare dei parlamentari che, senza la modifica dell’elezione del Presidente della Repubblica e senza la modifica dei regolamenti parlamentari, non semplificherà il lavoro del parlamento, ma rischia di paralizzarlo. Voteremo No perché al populismo preferiamo la politica".