Il preoccupante aumento dei casi di covid in provincia di Trapani ha indotto il sindaco Giacomo Tranchida a emanare il terzo decreto per la nomina di un esperto di fiducia “per le materie attinenti le problematiche sanitarie all’azione di contrasto del contagio da Covid 19” in una “fase di particolare delicatezza ed importanza per la salvaguardia della salute della collettività” vista la riapertura dell’anno scolastico e il conseguente rischio di aumento contagio.
I primi due mandati, della durata di un mese e dal compenso accordato in 2400 euro, sono stati assegnati all’epidemiologo Biagio Maria Pedalino. Nonostante Pedalino, al termine dei due incarichi, a titolo del tutto gratuito, abbia continuato a monitorare la situazione, mantenuto aperto il canale con tutti gli organi preposti e curato la divulgazione delle azioni di contrasto alla epidemia in corso, la terza nomina di esperto anti-Covid del Comune di Trapani non è stata accettata.
Pedalino, che in più occasioni ha elogiato il lavoro dei colleghi della ASP per il lavoro che stanno svolgendo, ha spiegato il perché, affidando la motivazione ad un post alla pagina social personale:
Pochi sanno che già a metà aprile 2020 avevo messo a disposizione dell’amministrazione della Città di Trapani, a titolo gratuito, le mie competenze di epidemiologo. Ho ritenuto di farlo in un periodo delicato prossimo alla riapertura post lockdown di tutte le attività per gestire al meglio una situazione non conosciuta e da molti temuta. Successivamente ho partecipato all’avviso pubblico per il primo incarico del 15 maggio, poi rinnovato al 31 luglio per coprire la prima proroga dello stato di emergenza sanitaria a livello nazionale. All’epoca del primo incarico, le linee guida ministeriali e regionali fornivano soltanto direttive generali di comportamento. Il mio ruolo è stato quello di effettuare un’analisi dei rischi sanitari per ogni luogo e attività che l’amministrazione voleva riaprire adattando le indicazioni generali al contesto trapanese e formulando note dettagliate di comportamento della cittadinanza per la fruizione in sicurezza di spazi e aree pubbliche (ville comunali, campo CONI, mercato del contadino, etc.). Nelle settimane successive sono state emanate le puntuali linee guida della conferenza delle Regioni e adesso anche per le scuole disponiamo di precise indicazioni ministeriali sui comportamenti da adottare per prevenire il contagio.
Colgo l’occasione per ricordare a tutti che la modalità di diffusione del virus non è cambiata dall’inizio dell’epidemia, così come non è cambiata la sua virulenza. Sono quindi sempre e soltanto tre le norme di prevenzione del contagio dell’infezione da Coronavirus responsabile del COVID19, cioè:
1) il distanziamento fisico (di almeno un metro);
2) l’uso della mascherina chirurgica o ‘di comunità’ (laddove non fosse possibile o risultasse difficile il distanziamento fisico) e;
3) il lavaggio frequente delle mani con acqua e sapone o con gel idroalcolico. Se tutti rispettiamo queste norme di base si può interrompere la trasmissione del virus.
Conclude Pedalino: "Ad alcuni sembrerà paradossale il non accettare un incarico proprio adesso che il numero dei soggetti positivi aumenta, però considerando che luoghi e attività sono già normate da linee guida ormai resta soltanto di assicurarsi che le tre norme di prevenzione vengano rispettate. Il mio intervento in questo momento sarebbe ridondante".