L'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani italiani, di Trapani e il Partito di Rifondazione Comunista di Marsala intervengono sugli arresti per le aggressioni razziste avvenute a Marsala quest'estate.
Questa la nota dell'Anpi, a firma del presidente provinciale Aldo Virzì.
La presidenza provinciale dell’ANPI esprime gratitudine alle forze dell’ordine, a cominciare dalla polizia di stato, per la brillante operazione che ha permesso di individuare e arrestare i tre giovani marsalesi che nelle scorse settimane, in più occasioni, avevano scaricato la loro beluina "cultura" razzista nei confronti di giovani immigrati.
Il loro arresto conferma le preoccupazioni che, da sempre, l’ANPI ha denunziato per la presenza a Marsala di un focolaio di giovani, quasi certamente appartenenti a vere e proprie organizzazioni, che avevano scelto di manifestare la loro barbara dottrina razzista, accanendosi contro innocui ragazzi immigrati. Si ricorderà che l’ANPI aveva denunziato questi episodi anche durante un incontro avuto, grazie all’intervento del Prefetto, con le forze dell’ordine al loro massimo livello provinciale. Ci era stato assicurato un sempre maggiore impegno per individuarne gli autori oltre che una maggiore vigilanza. Gli arresti di ieri confermano questo impegno che deve continuare per prevenire qualunque formazione di altre aggregazioni paracriminali come quella scoperta ieri. L’ANPI continuerà a vigilare e allo stesso tempo ad operare per far crescere nei giovani una cultura antifascista che rispetti i principi scritti nella nostra Carta Costituzionale.
Questo invece il commento del Partito Rifondazione Comunista di Marsala.
Nel corso di questa lunga e torbida estate abbiamo assistito nella nostra città a numerose aggressioni ai danni degli ultimi, dei più deboli, in particolare sono emerse con grande clamore mediatico le violenze che hanno colpito con precisione chirurgica molti/e ragazzi/e colpevoli di avere il colore della pelle troppo scuro. Rifondazione ha rilasciato numerose note a seguito dei "fattacci" che hanno reso Marsala tristemente famosa nel resto del Paese, il divieto di accesso di un gruppo di ragazzi dalla pelle non bianca in un luogo pubblico, l'Antico Mercato, le aggressioni in pieno centro, quella che ha avuto luogo in via Sibilla, o la più recente, l'aggressione ai danni di due coppie miste che ha visto una donna in gravidanza essere colpita con una sedia. Ma quella sedia non è stata lanciata da sola, non ha preso vita per scagliarsi autonomamente contro una persona a caso, è stata afferrata da una mano che si è mossa con l'intento di fare del male a un "nivuro", con l'intento di ferire chi non appartiene al inesistente "razza italica", e questa nuda violenza dobbiamo smettere di definirla "caso isolato", frutto di qualche iniziativa personale. Siamo di fronte al ritorno di uno squadrismo rivitalizzato dalla propaganda di destra: una versione nostrana dei vigilantes statunitensi, che girano con armi da fuoco e vanno a diffondere terrore fra la gente. Questa è la verità, e ora abbiamo la conferma che questo cancro sociale minaccia anche la splendida città che è la nostra Marsala. Ma in questo territorio c'è chi la odia Marsala, c'è chi odia tutti, odia sé stesso, si organizza e va a menare chi non gli piace e con vigliaccheria, come sempre nella storia del fascismo, si riunisce in gruppi da 10 e va a spaccare sedie su chi viene da un altro Paese. Queste aggressioni sono alimentate dal tacito appoggio di numerose figure del cosiddetto "centrodestra" che fanno finta di non capire la gravità e le conseguenze comportate dalla loro quotidiana demonizzazione degli immigrati. Una campagna di odio martellante che da oltre dieci anni sta scuotendo questo Paese e che ha prodotto maggiore violenza, maggiore insicurezza, maggiore barbarie. Rifondazione Marsala chiede alla prossima amministrazione comunale un cambio di passo netto e deciso, una maggiore inclusione sociale, investimenti e progetti in ambito sociale e culturale. Servono azioni decise e incisive perché il futuro rischia di essere compromesso se non si agisce oggi contro l'intolleranza, contro l'ignoranza, contro l'isolamento emotivo e culturale, partendo da un piccolo gesto significativo, simbolico, una presa d'atto della necessità di voltare pagina: cancellare le svastiche disseminate per la città, che hanno dato e danno coraggio ai razzisti. Presenteremo un progetto di riqualificazione urbana tramite street art e ci auspichiamo che venga approvato subito, se davvero la classe dirigente di questa città è contro il razzismo.