Un traguardo importante, lo ha definito il vicesindaco Giacomo Accardi. Da venerdì scorso la villa comunale di Santa Ninfa, interamente rinnovata, è nuovamente fruibile dai cittadini.
A rendere possibile il risultato è stata la profonda sinergia tra l'amministrazione comunale e la Fondazione Angelo Pirrello, uniti nel progetto «VillaLab». «La villa comunale -– ha detto il vicesindaco - è un luogo che è nei cuori di tutti i santaninfesi. Sia questa amministrazione che le precedenti - ha precisato Accardi, che ha la delega alle Finanze -, utilizzando somme del bilancio comunale o finanziamenti vari, sono intervenute nell'area per una sua sistemazione, ma il problema per il nostro piccolo Comune è sempre stata la gestione quotidiana. Quando Angelo Pirrello ha fatto presente che la sua Fondazione era interessata alla villa, questa amministrazione è stata ben lieta di iniziare un rapporto di collaborazione. La villa - ha concluso Accardi - deve adesso diventare luogo di aggregazione per i giovani e meno giovani al fine di creare dei rapporti sociali, e promuovere il territorio, cioè diventare il luogo dove tutti possono conoscere Santa Ninfa e le sue bellezze».
Di progetto ambizioso, «che ha recuperato un patrimonio storico della comunità e lo ha restituito, funzionale e funzionante, alla comunità stessa affinché possa appropriarsene» ha parlato Vincenzo Di Stefano, responsabile della comunicazione dell'ente, che ha ricordato che l'albero più vecchio della villa, un ficus di 68 anni, fu piantato dai bambini della scuola elementare in occasione della festa dell'albero nel 1952: «Un simbolo dell'ideale passaggio di testimone tra le vecchie e le nuove generazioni».
«Abbiamo vinto un'altra sfida - ha commentato dal canto suo Angelo Pirrello -. Dopo il successo delle prime due edizioni del progetto pluriennale "Green learning", che ha coinvolto finora oltre mille studenti del Belice con l'obiettivo di sviluppare una maggiore consapevolezza ambientale, abbiamo ridato nuova vita a questo luogo ricco di ricordi per tutti». Pirrello ha poi indicato i prossimi obiettivi: «Vogliamo che questo spazio diventi un micro-incubatore di idee e progetti indirizzati ai temi ambientali, obiettivo primario della Fondazione. La villa avrà da subito un Giardino didattico degli aromi e, con il supporto di Legambiente, diventerà un orto botanico dove ogni pianta sarà presentata e catalogata. Metteremo a disposizione delle scuole del territorio questi spazi per farne luogo di apprendimento e sperimentazione. Coinvolgeremo gli studenti delle scuole professionali nella progettazione di colonnine ad energia solare per la ricarica di smartphone da installare nella villa. E offriremo alle associazioni locali un luogo dove portare avanti progetti nuovi».
I risultati di «VillaLab» sono stati presentati nella sala consiliare alla presenza, tra l'altro, degli artigiani che hanno lavorato alla risistemazione degli spazi. A tutti, la Fondazione Angelo Pirrello ha voluto donare una targa-ricordo per il loro impegno nel progetto. Gli artigiani locali, infatti, si sono resi disponibili per rimettere in sicurezza la struttura, ripristinare il verde pubblico, installare un sistema di videosorveglianza, reintegrare l'area giochi, ristrutturare i servizi igienici, rinnovare l'arredo urbano, verniciare e riparare le strutture interne della villa. La pianificazione e l'avanzamento dei lavori sono stati coordinati da Giuseppe Bivona, supportato dall'architetto Nicola Pacino, che si è mosso in stretta collaborazione con il referente tecnico del Comune, l'architetto Vincenzo Morreale.
Nei prossimi mesi «VillaLab» sarà protagonista di numerose attività organizzate dalle associazioni culturali e sportive locali che hanno aderito fin da subito al progetto stilando un fitto calendario di incontri e laboratori. In dettaglio, le associazioni e gli enti coinvolti sono «Il geko», la Società operaia di mutuo soccorso, la Rete museale e naturale belicina, «Noi rockers», la Riserva naturale «Grotta di Santa Ninfa», Legambiente, «Finestrelle bikers», l'Avis, la Pro loco e «Sapori e saperi».