Incertezza e confusione. E’ quel che denuncia CNA Trapani facendo riferimento alla normativa riguardante l’attività di panificazione in Sicilia, e rilevando per altro che le modifiche al decreto 842 del 30 maggio 2018 “per certi versi sono palesemente contraddittorie con lo spirito dell’art. 2 dello stesso decreto”.
La questione sollevata da CNA- insieme alle altre Organizzazioni datoriali Confartigianato, Casartigiani, Claai e Confesercenti, che evidenziano criticità e incongruenze nel decreto emanato dall’Assessore regionale alle Attività Produttive, Mimmo Turano- riguarda in particolare le disposizioni sulla chiusura dei panifici, che a parte il giorno scelto a settimana, secondo la normativa regionale- e qui CNA evidenzia l’anomalia- dovrebbero anche restare chiusi almeno due domeniche al mese, la prima e la terza oppure la seconda e la quarta.
“La normativa è contraddittoria e crea confusione- dichiara Luigi Giacalone, di CNA Trapani- Ancora una volta l’Assessore Turano ha scelto di non confrontarsi con le principali Associazioni di categoria, firmatarie- ricordo- del contratto collettivo nazionale del lavoro, per giungere a pseudo soluzioni che non soddisfano i lavoratori del settore”.
“E’ giusto- continua Giacalone- che ciascun panificatore scelga il giorno di chiusura settimanale e lo comunichi al Sindaco, senza che gli vengano imposte anche due domeniche al mese di chiusura in più. Oppure che venga programmata una turnazione”.
“Se è vero che a Marsala, per esempio- continua Giacalone- i panifici hanno optato tutti per la chiusura domenicale, ci sono altre città come Trapani in cui alcuni panifici che hanno scelto di chiudere in altri giorni della settimana, e che potrebbero così essere penalizzati dall’imposizione di chiusura almeno due domeniche al mese”.
CNA- che insieme alle altre Organizzazioni datoriali ha scritto l’ennesima lettera all’Assessore Turano- torna inoltre nuovamente a far presente il problema della mancanza di un regolamento disciplinare circa la formazione professionale dei panificatori.
“Sono ben due anni che Turano disattende l’attuazione di questo importante regolamento disciplinare- dice Giacalone- con la conseguenza che chi avesse la volontà di aprire un’attività di panificazione non può farlo, perché- giustamente- per iscrivere un’attività artigiana alla Camera di Commercio, è necessario presentare anche la certificazione relativa alla formazione professionale. Una grave mancanza, questa, che contribuisce a demotivare i giovani del territorio che hanno già scarse prospettive di lavoro”.