Pronti, via. Ha appena preso possesso della nuova scrivania.
Ha appena assegnato le deleghe ai primi quattro assessori. Neanche il tempo di mettere mano alla macchina amministrativa del Comune di Marsala e il sindaco Massimo Grillo si prepara a stravolgere una delle iniziative più importanti della passata amministrazione: la pista ciclabile sul lungomare Stagnone.
Il progetto finanziato con fondi europei prevede la realizzazione di una pista ciclabile lunga 7,6 chilometri che va da Villa Genna fino a Birgi Nivaloro, all’interno della riserva dello Stagnone. Costerà 1,2 milioni di euro, di cui un milione 150 mila euro sono girati dalla Regione nell’ambito del PO FESR 2014-2020 e i restanti 50 mila euro li ha impegnati il Comune di Marsala. Sarà la ditta 3B Srl di Favara a realizzare i lavori, che già sono cominciati.
Lo Stagnone è certamente la zona più attrattiva della città che però non se la passa molto bene. Solo di recente sono stati riparati alcuni pontili dello Stagnone, distrutti dall’incuria e dalle mareggiate, ma sono ancora off limits. Pontili su cui nei mesi scorsi si è aperto il dibattito per la gestione, visto che l’ex Provincia, ente gestore della Riserva, è in difficoltà nel badare alla manutenzione.
Ebbene, una delle prime riunioni operative della nuova giunta ha riguardato proprio il progetto della pista ciclabile
Vi hanno preso parte oltre al primo cittadino, Massimo Grillo, il suo vice, Paolo Ruggieri, l’Assessore Arturo Galfano (lavori pubblici), i tecnici Mimmo Parrinello e Dino Di Girolamo nonché il comandante della Polizia municipale Michela Cupini.
Ciò che fa storcere il naso a sindaco e assessori è il senso unico di marcia sul lungomare Spagnola una volta realizzata la pista. Secondo il progetto si potrà percorrere il lungomare in un’unica direzione in auto, dal centro città verso le saline. E proprio questo aspetto sta pensando di stravolgere il sindaco Grillo.
“Abbiamo voluto questa riunione – sottolineano Sindaco e Assessori – perché sull’istituzione del senso unico lungo il tratto della pista ciclabile constatiamo il disappunto di tantissimi residenti della zona e, più in generale, dei cittadini marsalesi. Per questo motivo abbiamo chiesto ai tecnici comunali di valutare la possibilità di attuare una modifica del percorso con una variante che consenta di ristabilire il doppio senso di marcia. Infine abbiamo anche fatto presente che lungo il percorso è necessario che vengano individuate alcune aree di sosta”.
Insomma, i residenti della zona, d’inverno molti meno rispetto all’estate, tirano per la giacca il nuovo sindaco portandolo a valutare un cambio di marcia a lavori cominciati.
Un’uscita quella della nuova amministrazione che ha fatto saltare dalla sedia i sostenitori della vecchia amministrazione Di Girolamo. E’ stato l’ex sindaco stesso a intervenire con un post su Facebook: “Anteporre l'interesse di qualche amico e/o elettore ai benefici che invece ne trarrà l'intera comunità lo trovo a dir poco assurdo. Questa è la politica che ho combattuto per cinque anni”, dice tra le altre cose Alberto Di Girolamo.
Duro anche l’ex assessore oggi consigliere comunale Rino Passalacqua. “Tornare indietro su alcune scelte che vanno a beneficio del paesaggio è qualcosa di medievale. Quando si parla di armata brancaleone da quella parte, significa che c’è una massa di gente che tira per la giacca. Lui ha questa grossa difficoltà di portare avanti la macchina amministrativa. Noi abbiamo investito sul futuro. La gente non si può fare una passeggiata a piedi allo stagnone perchè rischia di essere tranciata dalle auto. Non c’è lo spazio per fare il doppio senso di marcia. Se durante i lavori vogliono sistemare la viabilità questo ben venga. Ancora c’è un cantiere aperto. Ma non bisogna sovvertire il progetto”.
Sulla questione è intervenuta anche l’ex consigliera Linda Licari. “Mi chiedo se è questa la politica che vogliamo nella nostra terra gattopardiana, in cui si cambia tutto per non cambiare nulla, anzi in questo caso per tornare indietro! Eppure lo avevamo detto, "bloccheranno tutti i progetti" e tutti i milioni di fondi europei già intercettati e approvati torneranno indietro” è l’allarme che lancia Licari.
“Chiedo ai nuovi amministratori se si rendono conto che la società che sta realizzando i lavori, ha già portato avanti il cantiere, e ci lavora già da oltre tre mesi e chiederà delle penali di centinaia di migliaia di euro. Chi li pagherà? Noi cittadini! Chiedo se si rendono conto dell'arricchimento in bellezza del paesaggio che può portare una pista ciclopedonale in una Riserva unica al mondo. I visitatori stranieri, i nostri figli con le biciclette, i runners hanno esigenza di un servizio come questo e in un luogo come questo, in cui il turismo sportivo ci consente di avere visitatori anche nei mesi invernali. Una pista ciclopedonale porterebbe turisti anche in periodi diversi. Come si può per il beneficio di pochi, che hanno casa nella riserva, sacrificare il beneficio di un'intera comunità, di una città che vorremmo sempre più turistica, più moderna ed ecosostenibile? Faccio appello al neo Sindaco e al neo vice sindaco di far battaglie perché si sistemino al più presto i pontili, cosi come promesso dal governo regionale e da Onorevoli locali, invece di bloccare i progetti già finanziati con il rischio di penali e di opere incompiute”.
Sulla vicenda abbiamo sentito Arturo Galfano, assessore della giunta Grillo, titolare al momento della delega ai lavori pubblici, anche se sicuramente sarà assegnata a qualcun altro una volta completata la squadra assessoriale. “Stiamo cercando di capire se si può evitare il senso unico di marcia per non provocare svantaggi ai residenti. Ci hanno detto che con il senso unico arriverebbero a percorrere anche fino a 9 chilometri in più per andare a casa”, ha detto Galfano. “Siamo in fase di valutazione, sì, ma queste polemiche sono esagerate. Non vogliamo assolutamente stravolgere il progetto della pista ciclabile, ma se possiamo migliorare qualcosa. Si sta valutando se c’è lo spazio per il doppio senso di marcia. In alcuni punti si può fare la pista ciclabile anche dove passano le auto. In fase di progettazione qualche piccola cosa è stata trascurata. In ogni caso rispetteremo le norme e i metri che occorrono per gli interventi. Abbiamo anche pensato a delle aree di sosta là dove c’erano gli immobili abusivi demoliti”.
E’ un altro file, quello dell’abusivismo edilizio che non è stato aperto in campagna elettorale da Massimo Grillo. Una questione molto spinosa che ha messo in difficoltà i sindaci che si sono succeduti in questi anni. Cosa intenderà fare la nuova amministrazione con le case abusive sulla costa?
Intanto Galfano ha assicurato: “Chi ci dice che abbiamo cominciato a demolire le cose fatte da Di Girolamo o i suoi progetti si sbaglia. Non ragioniamo in questo modo, amministriamo per tutti, la campagna elettorale si è chiusa”.
E si è chiuso anche il rubinetto della casetta dell’acqua di piazza del Popolo.
Era stata installata dalla precedente amministrazione proprio in campagna elettorale. Erogava gratis acqua naturale, e a 5 centesimi al litro quella frizzante. Bene, il Comune ha deciso di sospenderla per ragioni anticovid. Non è igienica, chiunque può mettere le mani non solo nella tastiera ma anche nel rubinetto da cui esce l’acqua. “E poi hanno visto bere direttamente dal rubinetto il parcheggiatore”, ci hanno detto. Cacciare il parcheggiatore abusivo? No, meglio chiudere l’acqua.