Il coronavirus potrebbe diventare endemico, stagionale e provocare epidemie ricorrenti nella specie umana. È l’ipotesi che emerge da uno studio condotto dalla Columbia Mailman School e pubblicato sulla rivista Science. Il team ha scoperto che le reinfezioni non sono rare e potrebbero verificarsi anche a distanza di meno di un anno dal contagio precedente. «I tassi di diminuzione osservati - afferma Marta Galanti, una delle firme dello studio - sono simili a quelli tipici del betacoronavirus endemico che provoca malattie respiratorie comuni come raffreddore o influenza. Questo suggerisce la possibilità che si verifichino focolai annuali di Covid-19».
Gimbe critica il governo
Per il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, «la scelta di non introdurre misure più drastiche per tutelare l’economia mette in luce la non-strategia di pianificare le restrizioni sui numeri del giorno reiterando misure troppo deboli rispetto all'avanzata del virus. Questo favorisce inesorabilmente l’ascesa dei contagi e vanifica gli effetti delle misure per varie ragioni: la prima è che i numeri riportati quotidianamente dal bollettino della Protezione Civile non rispecchiano affatto i casi del giorno perché dal contagio alla notifica intercorre un ritardo medio di 15 giorni: l tempo medio tra contagio e comparsa dei sintomi è di 5 giorni».
Attualmente positivi: 142.739
Deceduti: 36.705 (+89)
Dimessi/Guariti: 255.005 (+2.046)
Ricoverati: 9.324 (+851)
di cui in Terapia Intensiva: 870 (+73)
Tamponi: 13.378.181 (+144.737)
Totale casi: 434.449 (+10.874, +2,57%)
Il tasso di positività rispetto ai tamponi effettuati è del 7,5%. Percentuale in calo rispetto al 9,4 di lunedì.
Se il trend prosegue, domani o al massimo venerdì avremo superato il numero di persone ricoverate in terapia intensiva l’11 marzo (giorno del lockdown nazionale), cioè 1.028.