A Castelvetrano "Obiettivo Città", con i tre consiglieri Calogero Martire, Salvatore Stuppia, Vincenza Viola, interviene sulla TARI, chiedendone l'annullamento e allo stesso tempo chiede le dimissioni del sindaco Alfano. Qui la nota completa:
"In riferimento alla determinazione della TARI 2020 riteniamo sia necessario portare a conoscenza dei cittadini, ormai vittime inconsapevoli delle scelte scellerate effettuate da questa amministrazione, che in questi giorni hanno ricevuto i modelli per il pagamento della tassa sulla spazzatura e che hanno creato tanto disappunto per gli stessi alcuni particolari poco chiari e poco piacevoli: vediamo di fare chiarezza!
Durante gli ultimi consigli comunali tra i punti all’ordine del giorno vi erano il regolamento per la determinazione della TARI (tassa sulla spazzatura) e il PEF ( piano economico finanziario che determinava le aliquote/tariffe da applicare per la determinazione della TARI), che tanto hanno fatto discutere i consiglieri. Durante la discussione in aula, infatti, abbiamo sollevato la questione riguardante le attività commerciali che potevano usufruire dell’abbattimento del 75 % della tari se si fossero recepite le agevolazioni previste sia dalla Regione Siciliana che dai Decreti nazionali, entrambi sconosciuti alla amministrazione che forte dei numeri ha approvato prima il regolamento e in seguito il Pef, salvo poi nemmeno una settimana dopo ritornare in consiglio con il regolamento modificato così come suggerito in precedenza dalle forze politiche di opposizione.
Le forze di opposizione avevano anche suggerito, in quella circostanza, di non approvare nessun atto deliberativo che prevedeva la modifica della TARI in quanto la modifica della stessa avrebbe portato a notevoli aumenti degli importi da pagare da parte dei cittadini ed imprese e siccome i termini per la determinazione della TARI scadevano il 31/12/2020 si poteva, con tranquillità, fare i calcoli ed applicare la giusta tariffazione sia per le imprese che per le famiglie introducendo anche le agevolazioni previste in materia dal Decreto Cura Italia che da la possibilità ai Comuni di applicare le stesse tariffe dell’anno 2019 e applicare eventuali aumenti del 2020 in seguito rateizzati nei tre anni successivi, così come giustamente hanno fatto la stragrande maggioranza dei Comuni. Ma anche in questo caso l’amministrazione rifiuta, anzi il sindaco comunicò che ci sarebbe stata una notevole diminuzione degli importi da pagare a causa dell’ampliamento della base dei contribuenti, così però non è stato, provocando grande stupore nei cittadini ma anche in noi consiglieri, in quanto le bollette notificate riportano importi davvero esosi e in alcuni casi quasi raddoppiati, ma cosa è successo ? La cosa ci ha colpito non poco e così ci siamo messi ad indagare sull’accaduto facendo anche delle verifiche sulle aliquote/tariffe applicate in quanto vi era qualcosa non del tutto chiara ed infatti avevamo ragione!
Al momento dell’approvazione del regolamento e del PEF i revisori dei conti del comune (in scadenza di mandato) erano in proroga così come previsto dalla norma, l’amministrazione doveva quindi provvedere ad effettuare il nuovo bando per l’individuazione dei nuovi revisori, bando che viene emanato in ritardo dall’amministrazione in quanto non era nemmeno a conoscenza delle corrette procedure da adottare.
Il ritardo provoca però un vuoto nel Comune che allo stato attuale non è dotato di un proprio collegio dei Revisori e tutta l’attività amministrativa risulta così bloccata. Nel frattempo l’ufficio Tributi doveva emettere le bollette della TARI e ha sollecitato la modifica delle aliquote /tariffe per fare in modo che venissero ridotti gli importi esosi delle bollette da recapitare ai cittadini e titolari di partite IVA, ma per fare ciò era necessario modificare gli atti deliberativi già approvati in precedenza, ma soprattutto era necessario acquisire il parere dei revisori del comune, che invece non sono stati ancora nominati a causa del ritardo con le quali si sono avviate le procedure relative. Ed ecco svelato l’inghippo: questa amministrazione con a capo il suo sindaco decide ugualmente di inviare le bollette esose della TARI, ovviamente per fare cassa, salvo poi riservarsi di provvedere successivamente alla rettifica degli importi e comunicare ai cittadini e titolari di partita IVA, che hanno già pagato, che l’importo in più pagato verrà forse compensato negli anni a venire. RITENIAMO CIO’ CHE E’ SUCCESSO DAVVERO INCREDIBILE!
Quanto accaduto è davvero un fatto grave che in un momento di crisi devastante creata dall’avvento del COVID 19 era assolutamente da evitare per non gravare su famiglie e imprese già fortemente provate, costringendole a pagare importi spropositati solo a causa di un grosso INADEMPIMENTO di questa amministrazione frutto di incapacità e mancanza di conoscenza".
Per le motivazioni sopra esposte riteniamo necessario ed urgente procedere all’annullamento delle bollette inviate, che in ogni caso hanno provocato anche un costo notevole al comune per l’invio , per provvedere così in un brevissimo periodo di tempo alla modifica degli atti deliberativi di competenza e all’emissione dei nuovi modelli di riscossione contenenti la riduzione degli importi. Per quanto riguarda le ripercussioni politiche riteniamo che la giusta conclusione di questa vicenda siano le DIMISSIONI del Sindaco in segno di rispetto nei confronti di una intera collettività che con le sue azioni sconclusionate ha fortemente penalizzato.