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05/11/2020 08:00:00

Le polemiche sulla nomina del nuovo sovrintendente della fondazione EriceArte

  Si accende la polemica ad Erice sulla nomina del professor Giordano Bruno Guerri a Sovrintendente della Fondazione "EriceArte". 

La polemica sulla nomina scatta non tanto per il curriculum di Guerri ma sui suoi interventi, in passato, non proprio antifascisti. 

"Dopo l’Assessore Regionale alla cultura Alberto Samona’, di cui ad oggi l’unica cosa degna di nota sono le sue poesie sul nazismo, un’altra nomina preoccupante arriva da Erice. Sempre in tema di cultura la Fondazione Erice Arte sceglie Giordano Bruno Guerri, del quale non mi permetto di discutere il curriculum, ma del quale non si possono dimenticare le frasi sull’antifascismo" scrive in una nota Valentina Villabuona, presidente dell'assemblea provinciale del Pd.
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Il nuovo Sovrintendente dichiarava alla stampa circa un anno fa che:
“Il rischio di fascismo non esiste, le minacce da temere sono altre, a cominciare da quella religione civile, imposta nel Dopoguerra, che ora resuscita fantasmi dal nulla”.

"È preoccupante la decisone della Fondazione Erice Arte, in un comune di centro sinistra che aveva anche votato all’unanimità una mozione antifascista, alla quale non si diede mai seguito, dopo le proteste di noti esponenti di destra.
Sono tempi difficili, dove certi rigurgiti sono vivi più che mai, incendiano le piazze e alimentano gli scontri sociali, non si può far finta di nulla.
Non vorremmo vedere anche ad Erice, Città della Pace, una mostra sul culto del Duce, già organizzata dallo stesso Guerri proprio a Salo’", ha aggiunto Villabuona.

"Una scelta curiosa peraltro in linea con quelle regionali, nonostante gli indirizzi politici opposti.
Bisognerebbe chiedersi come si fa a ricordare Pietro Ermelindo Lungaro, vittima delle Fosse Ardeatine il 25 aprile ed affidare la cultura ad un professionista che ha affermato che non si può demonizzare il fascismo, che durante quel ventennio fece anche cose buone, dichiarazione peraltro contestata dallo stesso Presidente Mattarella", conclude la nota.

Molto critica anche l'Anpi di Trapani.


La decisione della Sindaca di #Erice di affidare la prestigiosa Fondazione Erice arte, primario luogo di cultura, al prof. Giordano Bruno Guerri suscita immediato stupore, al quale aggiungere incredulità e dolore. Il neo sovrintendente, pur pieno di titoli accademici, pur essendo noto nel Paese quale storico, rimane sempre per i democratici e gli antifascisti chi si dice convinto che “ se in Italia c’è un pericolo è l’antifascismo, non certo il fascismo”. Basta questo a classificare il tipo di cultura che si vorrebbe portare nella democratica Erice.
L’ANPI, associazione nazionale partigiani d’Italia, nata per volontà dei partigiani con lo scopo di perpetuare il ricordo di cosa è stato il fascismo, vigilare perché non abbiano ad avere riconoscimento culture e organizzazioni che si rifanno al fascismo, non può non esprimere la sua forte protesta per questa scelta che è un passo indietro nella storia, soprattutto di Erice, città da sempre antifascista; basta a questo proposito ricordare che il suo primo Sindaco è stato il comunista Vincenzo Badalucco. Erice è la città che ha dato i natali a Pietro Ermelindo Lungaro, trucidato dai nazisti con la complicità dei fascisti alle Fosse Ardeatine a Roma. L’ANPI di Trapani dalla sua rinascita ha scelto di celebrare a Erice, davanti alla targa che ricorda Lungaro il 25 aprile, lo ha sempre fatto in collaborazione dell’amministrazione comunale; dalla sua elezione è stata la Sindaca Toscano ad unirsi all’ANPI nel ricordare il valore di quella data e rinnovare l’impegno antifascista. La Sindaca Toscano ha dato il suo patrocinio ed è stata presente alla manifestazione organizzata dall’ANPI e tenuta al palazzo Sales per ricordare il trapanese Michele Rinaudo, medaglia d’argento al V.M., uno degli eroi di Unterluss. Proprio per questi precedenti troviamo gravissimo che si sia deciso di affidare la cultura di Erice, città antifascista a Giordano Bruno Guerri, autore della mostra a Salò su “Il culto del Duce”. Che tipo di cultura si vuole proporre agli abitanti del territorio ericino? Noi vogliamo conoscere le reali motivazioni che hanno portato la Sindaca e il consiglio di amministrazione a questa scelta, chi è stato il suggeritore, magari qualche assessore regionale.
Una cosa è certa, l’ANPI di Trapani eserciterà con più forza la sua vigilanza antifascista, da oggi anche sull’attività della fondazione Erice Arte.

 

Ecco, invece, come risponde l'assessore Gianni Mauro.

Con riferimento alle polemiche scaturite dalla nomina del professor Giordano Bruno Guerri a Sovrintendente della Fondazione "EriceArte", ritengo doveroso fare alcune importanti precisazioni e qualche approfondimento. È bene innanzitutto chiarire che il principio fondamentale che ha ispirato ed ispira l’Ente comunale è la trasparenza. Principio che ben si concilia e che segue il rispetto delle regole.
È stata dunque avviata la procedura della manifestazione d’interesse con un avviso pubblico che conteneva i requisiti per potervi partecipare. Requisiti stringenti, legati alla professionalità ed all’esperienza dei candidati. La selezione successiva, effettuata democraticamente dal Consiglio d’amministrazione della Fondazione, è stata conseguente ed in linea con il principio fondamentale e con le regole stabilite. Preso atto dei curricula, infatti, i membri del Cda hanno preso la decisione sulla base di parametri tecnico-culturali. Tale percorso è stato definito da chi è legittimato a farlo, cioè il vertice dell’Ente e non l’Amministrazione Comunale, sebbene l’Ente sia proprietà del Comune di Erice. Ma in diritto la forma spesso è sostanza.

Di fronte ad una procedura indiscutibilmente lineare, disinteressata e pubblica, risultano dunque come note stonate le dichiarazioni diramate alla stampa da alcuni che offuscano, verosimilmente a fini politici, ciò che è una manifestazione di assoluta ed innegabile democrazia. Dichiarazioni che a tratti sanno di censura e che confliggono in maniera evidente con tale sacrosanto principio che pure pare ispirare alcuni Partiti politici.

Qui, infatti, non stiamo parlando di una nomina diretta, cioè di una scelta di carattere politico. Anzi, qui la politica non c'entra proprio nulla, dunque appare assolutamente fuori luogo, miope ed anche strumentale l'accusa secondo la quale la scelta del professor Guerri porterebbe ad una temuta deriva a destra. Il professor Bruno Guerri, figura di altissima caratura culturale, avrà infatti come interlocutore istituzionale il Consiglio d’amministrazione della Fondazione, presieduto dalla Sindaca Daniela Toscano, del quale peraltro il Primo cittadino non farà più parte, a partire dal prossimo Cda, in base al nuovo statuto approvato dalla giunta e in attesa di approvazione del Consiglio comunale.

Nella sua responsabilità di Sovrintendente e nella sua autonomia di giudizio, il professor Guerri dovrà seguire e concretizzare le linee guida del progetto culturale della Fondazione che sono parte integrante del progetto di governo dell’Amministrazione Toscano.

Dunque suggerisco di lasciar lavorare il professor Bruno Guerri e la Fondazione. Le democratiche critiche, se necessarie, hanno l’obbligo morale ed etico di attendere il giusto tempo.

Gianni Mauro
Assessore alle Società partecipate