Non sembra sortire gli effetti sperati la mossa del Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, di recuperare dagli scivoloni di questo inizio sindacatura, con la nomina di Michele Milazzo, ad assessore. Un'operazione simpatia, la potremmo chiamare, dato che Milazzo è più simpatico che bravo (dal punto di vista politico, è chiaro: chiedere per info ai dipendenti comunali che lo ebbero già vice sindaco più di dieci anni fa).
Ma andiamo con ordine.
Giureranno questa mattina i neo assessori, Michele Gandolfo e Michele Milazzo, della giunta di Massimo Grillo.
Sulle deleghe si sa poco, quello che appare più probabile anche da indiscrezioni che circolano è che a Milazzo dovrebbero andare sia il Bilancio che i Rifiuti.
Non c’è nella triade Ignazio Chianetta, la sua nomina pare sia svanita. Eppure in molti della coalizione di maggioranza hanno assistito alle promesse fatte a Chianetta.
Manca un nome per completare la Giunta, che andrebbe sempre al Movimento VIA ma anche qui temono l’assalto alla diligenza, così come è avvenuto a Fratelli d’Italia.
L’assessore Michele Milazzo è in quota partito della Meloni, nome scelto a tavolino da Massimo Grillo e dal coordinatore provinciale Maurizio Miceli, condiviso solo dopo, a cosa fatta, con i consigliere eletti, Rosanna Genna e Pino Ferrantelli.
Si apre una frattura, la Genna è sempre stata di quell’area di partito, ma non si sente rappresentata da nomine che non sono state condivise ma calate dall’alto.
Ma c'è di più, perché si dice che dietro la nomina di Milazzo ci sia lo zampino di Salvatore Ombra, il manager dell'Airgest, che è nella famosa "governance" di Grillo . L'avvocato Milazzo è molto vicino ad Ombra, e tutto lascia pensare che venga da lui la benedizione per questa operazione, con Ombra, così, che aumenta il suo peso specifico nel "rosario magico" che sostiene Grillo.
Il fatto è che, comunque, Fratelli d’Italia, deve solo dire grazie sia alla Genna che a Ferrantelli per avere raggiunto il quorum, altrimenti non sarebbero mai arrivati in consiglio comunale. I numeri elettorali consegnati dal coordinatore cittadino, Massimo Domingo, non servivano nemmeno per salire la prima rampa di Palazzo VII Aprile. La stessa presenza in lista di Francesca Angileri è avvenuta grazie a Pino Ferrantelli, alla sua intermediazione. Al netto di queste persone la performance del partito sarebbe stata solo di presenza.
La Genna potrebbe adesso fare la differenza, è sempre stata coerente e corretta all’interno del consiglio comunale, e si avvia a non formare il gruppo in consiglio.
Sono movimenti che già al primo mese lasciano trapelare dei malcontenti e dei forti malumori.
A questo si aggiunga il demerito di avere formato una giunta tutta al maschile, ad eccezione di Antonella Coppola. Il terzo ed ultimo elemento potrebbe essere una donna, magari di Castelvetrano e vicinissima al Presidente della Regione Nello Musumeci.
Non si dimentichi nemmeno della lista Liberi, lista espressione del sindaco, che avendo già espresso il Primo Cittadino dovrebbe essere stata già ristorata.
E tra un mal di pancia e un chiudere gli occhi c’è già chi pensa di passare all’opposizione.