L’indagato non ha fatto ricorso in Cassazione contro l’ordinanza del Riesame. In questi casi scatta l'arresto. Solo che l'indagato che va arrestato non è uno qualunque, è Matteo Messina Denaro.
I pm palermitani hanno inserito il nome del latitante nell’elenco delle persone a cui “notificare” l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per un’estorsione, ma il giudice per le indagini preliminari aveva respinto la richiesta. Da qui il ricorso del procuratore aggiunto Paolo Guido e dei sostituti Giovanni Antoci e Gianluca De Leo accolto dal Riesame.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, il capomafia di Castelvetrano nel 2013 avrebbe firmato una lettera intimidatoria per dirimere una questione sull’utilizzo di un terreno. Terreno che in passato era stato anche nella disponibilità di Totò Riina e poi del boss di Campobello di Mazara, Alfonso Passanante. La squadra mobile di Trapani aveva svelato il tentativo di estorsione nei confronti degli eredi del defunto Passanante affinché cedessero la proprietà di un vasto appezzamento di terreno in contrada Zangara.