Non si ferma il Progetto Madres che è stato organizzato dalla Associazione Abilmente Uniti di Mazara del Vallo.
Il primo modulo del progetto si è concluso felicemente, in gran parte in presenza, nel rispetto del distanziamento fisico, in piccola parte su pattaforma Smart, che ha consentito di mettere a punto la strategia con cui affrontare l’emergenza Coronavirus.
Il progetto Madres nasce dall’esigenza di un gruppo di donne di raccontare la propria vita, le proprie emozioni, il proprio vissuto, alla luce dei “sì” e dei “no” ricevuti nel corso della propria esperienza di maternità. Una maternità che si è rivelata fragile ma intensa, abitata dalla diversabilità, e da una vita di lotte per l’ottenimento e il riconoscimento di stati di diritto. Una lotta familiare talvolta, sociale spesso, politica purtroppo e culturale sempre, che ancora oggi è fatta da una più consapevole lotta al senso di colpa, all’abbandono e alla solitudine.
Le donne del Progetto Madres non credono di essere speciali, ma sono certe che il racconto della loro esperienza di vita possa essere d’aiuto a chiunque nella società si trovasse a dover lottare contro indifferenza e la cronica carenza di risorse o di sensibilità o di attenzione; a chiunque venisse considerato portatore di un “problema”, e non di una dignità.
Intorno a Giacomo Bonagiuso, le mamme guerriere del Progetto Madres hanno messo in moto una prima fase densa e toccante di teatro esperienziale, che adesso confluirà nella scrittura di una drammaturgia. Ci saranno altre sorprese a Natale, e oltre, perché intorno a Madres si sta davvero costruendo una maglia di bellezza e di riconoscimento che, fino all’estate 2021 riserverà parecchie sorprese.