Le palestre e le piscine restano chiuse per colpa del Covid ma chi pratica nuoto a livello agonistico può utilizzare gli impianti. A Trapani, però, accade che per questioni burocratiche ed economiche, gli atleti non possono fruire né della piscina comunale né della piscina provinciale. E così i nuotatori sono costretti a raggiungere Marsala. Disagi ovviamente per cinquanta nuotatori e per le loro famiglie che tre volte alla settimana devono sobbarcarsi 60 chilometri. Ed è protesta.
"E'assurdo – dicono i genitori degli atleti - che dobbiamo fare tutta questa strada per poter fare allenare i nostri ragazzi. Per non parlare dell' esoso dispendio economico , di tempo e del tempo che i ragazzi sottraggono allo studio visto che perdono un'ora in auto". Tra le “vittime” anche la stella del nuoto trapanese, Mario Bossone. Lui, peraltro, di deve preparare per i prossimi campionati assoluti italiani.
"Chiediamo l'intervento del Comune e dell’ex Provincia - concludono i familiari dei nuotatori - affinche' questa incresciosa ed insostenibile situazione si risolva al più presto. Il nuovo Dpcm permette ai nostri figli di poter nuotare e non accettiamo che per motivi burocratici ed economici interni degli enti competenti non lo possano fare".