Fino a domenica 29 novembre, una mostra online per promuovere la cultura della prevenzione alla XV edizione del National Geographic Festival delle Scienze, un’edizione, quella di quest’anno, incentrata sul tema "Ottimismo e Scienza".
Tra le opere selezionate per questa edizione troviamo anche “Belice Punto Zero” un contributo importante perché è nella memoria di questi eventi terribili che si creano le basi della cultura della prevenzione. Il catastrofico sisma che ha colpito la comunità della Valle del Belice nel 1968 è stato il primo di una serie di eventi che hanno tristemente accompagnato la storia della Repubblica Italiana.
Per questo motivo quel terremoto ha rappresentato il primo banco di prova dal quale si sono sviluppate tutte le strategie e le contromisure che oggi il nostro paese è in grado di mettere in campo in questi casi. Come tutte “le prime volte” la paura di creare un precedente ha fatto sì che una quantità di errori e un approccio confuso e inesperto segnassero in maniera drammatica l’intero territorio belicino. Con le conseguenze che la mostra e il libro provano a mostrare.
Sul sito del National Geographic, dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, e sui rispettivi canali social, è pubblicato un video della mostra online che riassume il progetto e anticipa l’uscita di un libro in corso di pubblicazione prevista per la fine 2020/inizio 2021, edito da INGV.
La mostra in versione digitale, dettata dall’emergenza sanitaria, è realizzata in partnership con l’INGV (Istituto nazionale Geofisica e Vulcanologia), l’Università degli Studi di Catania e la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace” di Palermo.
Questo progetto di collaborazione, iniziato circa un anno fa, ha avuto lo scopo di raccontare gli oltre cinquant’anni trascorsi dal catastrofico terremoto che colpì la Valle del Belìce, mettendo a confronto il ricco archivio del quotidiano L’Ora di Palermo (custodito oggi presso la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana e su concessione dell’ Assessorato regionale ai Beni Culturali e dell’identità Siciliana) con le immagini contemporanee, con il contributo di geologi, geografi, sociologi e artisti che hanno cercato, attraverso le loro discipline e pratiche di fornire delle chiavi di lettura.
I docenti dell’Accademia che hanno lavorato al progetto sono Maria Donata Napoli (Teoria e metodo dei Mass Media), Sandro Scalia (Fotografia), Paolo Di Vita (Graphic Design) e gli studenti Alessandra Cremone, Salvatore Geraci, Laura Poma, Francesca Zarba, Paolo Peloso. Questo il link per prendere visione del video/mostra online.