Finora ci sono stati tre screening di massa in provincia di Trapani, ma il rapporto tra i positivi al covid-19 venuti fuori col tampone rapido e quelli confermati col tampone molecolare, è inferiore al 50%.
Nello screening del 7 e 8 novembre scorso, dedicato al mondo della scuola superiore, i casi positivi al tampone furono 179, ma soltanto 48 furono confermati dal tampone molecolare.
Nel weekend successivo del 14 e 15, dedicato alla scuola media, sono stati trovati 234 positivi al tampone rapido, e 105 confermati al tampone molecolare.
Nell’ultimo screening del 21 e 22, per gli studenti delle scuole elementari, i casi positivi al “rapido” furono 155 e le conferme molecolari 106.
Complessivamente, nei tre weekend abbiamo dunque avuto 568 positivi al tampone rapido che hanno ricevuto soltanto 259 conferme al tampone molecolare. Il 45,6% (meno della metà).
Si tratta di una percentuale di falsi positivi preoccupante (54,4%), che viene fuori dai dati forniti dall’Asp e che sembra nettamente in contrasto con la specificità del test diffusa dall’Istituto Superiore della Sanità, la quale ha sempre spiegato che la sensibilità dei cosiddetti tamponi rapidi sarebbe tra il 70 e l’86%, mentre la specificità si attesterebbe tra il 95 ed il 97%.
Percentuali fornite però dai produttori. Come sottolinea lo stesso ISS, infatti, “fino ad oggi non vi sono sufficienti studi pubblicati che, a fronte di contesti specifici e di una ampia casistica, forniscano indicazioni sulla sensibilità e specificità di questi test rapidi in tutte le situazioni.”
Ma un test è tanto più affidabile quanto più è sensibile e specifico.
La sensibilità è la capacità del test di individuare i soggetti che hanno il Covid, attraverso il risultato positivo. Maggiore è questa capacità, minore è l’eventualità di falsi negativi.
Mentre la specificità è legata alla probabilità che quelli che il Covid non ce l’hanno risultino negativi al test.
In altre parole, un test con una buona specificità non dovrebbe comportare un’alta percentuale di falsi positivi, come invece è avvenuto in questi tre weekend di screening di massa in provincia di Trapani.
Una deduzione affrettata potrebbe essere quella di considerare la diffusione del virus meno grave rispetto a quella prospettata dai primi risultati dei tamponi rapidi.
Ma oltre che con la specificità del test, che al momento sembrerebbe essere stata bocciata dalla prove del nove dei tamponi molecolari, bisognerebbe fare i conti anche con la sensibilità.
Se questa, come si diceva, è stata assicurata dal produttore tra il 70 e l’86%, anche qui potremmo ragionevolmente aspettarci una percentuale effettiva di molto inferiore. Ovvero un numero molto più elevato di falsi negativi. E per loro, ovviamente, non è prevista alcuna conferma.
Ed è proprio sulla questione dei falsi negativi che, poco più di un mese fa, il laboratorio di microbiologia e virologia dell’Università di Padova, diretto dal professor Andrea Crisanti, aveva fornito delle risposte. Sovrapponendo i risultati dei tamponi rapidi con quelli molecolari effettuati agli stessi pazienti, è venuto fuori che 18 infetti su 61 sarebbero sfuggiti ai test antigenici.
“Una sensibilità di circa il 70% inferiore a quella dichiarata”.
Egidio Morici