Hanno iniziato con grandi progetti a Trapani, l’attuale amministrazione oggi fa i conti con le casse comunali, con la burocrazia, con le aspettative dei cittadini, con il Covid-19.
Quando Giacomo Tranchida vinse le elezioni, con una maggioranza trasversale e variegata, ci si aspettava lo scollamento dietro l’angolo. Invece resistono, insistono e rispondono, non sempre compostamente, agli attacchi esterni. Perché c’è una difficoltà più delle altre: quella di accettare le critiche o il punto di vista diverso. Tranchida è permaloso e se la prende spesso, chi gli sta accanto lo conosce e sostiene che il sindaco è capace anche di umorismo.
Qualche pezzo è stato perso, alcuni consiglieri comunali sono passati dall’altra parte della barricata, perché quando c’è da spartirsi le poltrone i denti avvelenati non mancano.
Dicembre è mese di bilanci, come chiude Trapani questo 2020?
La gestione della Pandemia non è stata semplice, all’inizio il taglio è stato quello da sceriffo, poi via via mitigato. In verità si volevano tutelare i cittadini, ma si sono utilizzati toni troppo duri.
I progetti in cantiere sono tanti, Trapani è candidata a capitale della Cultura 2022, le variazioni di bilancio sono state approvate: dal fondo perequativo degli Enti Locali alla previsione in bilancio del finanziamento di restauro e risanamento conservativo Torre di Ligny, dalla previsione in bilancio per l’efficientamento dell'illuminazione pubblica al progetto Sinergie (RI)GENERAZIONE URBANA, dai progetti sperimentali "Vita indipendente e inclusione nella società delle persone con disabilità" alla ripartizione per 1.248.072,00€ afferenti al Fondo Povertà al Distretto Socio Sanitario 50.
A questo si accompagnano i 7 milioni di finanziamenti per le scuole 'Livio Bassi' e 'Pertini', volti alla riqualificazione e ottenuti grazie alla programmazione iniziata nel 2018.
Niente addobbi di Natale, stelle e luminarie. Nessuno sfarzo ma tre alberi posizionati in diverse zone della città, Trapani sceglie la solidarietà come altre città vicine.
E come ogni anno ci piace stilare una classifica tra gli assessori.
Ultimo in classifica è Andrea Vassallo, la sua delega contro il randagismo non ha sortito gli effetti sperati, la politica animalista è una cosa seria non una targhetta da mettere sulla porta.
All’ottavo posto c’è Giuseppe La Porta, le fontane potrebbero essere più curate, sul verde pubblico il lavoro da fare è tanto e soprattutto non è ancora pervenuta una chiara strategia sulle Politiche Ambientali, che sono care all’Europa ma soprattutto dovrebbero essere il futuro.
Settimo posto all’assessore Vincenzo Abbruscato, ha lavorato molto sulle scuole ma ha perso il collante con la città e con i cittadini, ha perso quel mordente che lo rendeva vicino alla collettività. Tornare a respirare aria di consiglio comunale e non di stanza dei bottoni gli farebbe bene.
Sesto posto a Giuseppe Pellegrino, non è un comunicatore. Non si ha traccia su quello che mette in campo, eppure la delega delle Politiche Agricole è una delle più pesanti ed importanti per il territorio.
Quinto posto a Ninni Romano, lui è da una parte e l’empatia dall’altra. Strade non destinate ad incontrarsi. Si vede che ha troppo preso alla lettera la delega dei servizi cimiteriali e meno le altre.
Quarto posto per Rosalia d’Alì, fattiva, combattiva. Pacata nei toni ma sa farsi valere.
Terzo posto per Fabio Bongiovanni, lui e il bilancio sono la stessa cosa. Buona oratoria, forse troppo democristiano.
Secondo posto per Andreana Patti: se fosse una struttura geologica sarebbe un vulcano. Personalità complessa, eccessiva autostima, competenza appurata. Difficilmente il sindaco di Trapani ne potrà fare a meno. Deleghe pesanti che esercita bene come quelle dei bandi comunitari e della programmazione innovativa. Deficitaria nelle politiche delle Pari Opportunità, è un secondo posto di incoraggiamento, farà meglio e di più per le donne.
Capeggia questa classifica l’assessore Dario Safina, se fosse un animale sarebbe un ghepardo, custode di storie di velocità. Non si nasconde per attaccare gli avversari politici ma lo fa a viso aperto. Grazie a lui sono state illuminate molte vie centrali della città e altrettante periferie. Ma come tutti i ghepardi è in via di estinzione.
Un consiglio per un buon 2021 al sindaco Tranchida: la risata salvaguardia la specie.