Dopo aver ricevuto la lettera in cui si comunica il non rinnovo delle attività dal primo gennaio del 2021, i lavoratori socialmente utili di Castelvetrano, attraverso il loro sindacato Ale Ugl, dovranno fare una proposta al sindaco per risolvere la situazione di stallo che si è venuta a creare dopo la sentenza del giudice del lavoro.
Una sentenza che, dopo la vertenza di 23 lavoratori (ed ex) come abbiamo già scritto, ha previsto un risarcimento di 10 mensilità ciascuno, come ristoro per la mancata stabilizzazione.
Mentre alcuni di loro ieri erano riuniti in protesta sotto gli uffici del comune, il sindacalista regionale Vito Sardo ha interloquito col sindaco Enzo Alfano.
“Gli abbiamo spiegato – ha affermato il primo cittadino - che la decisione del non rinnovo del contratto è stata presa nell’interesse esclusivo dell’ente e della comunità. Non avevamo altra alternativa. Non è stata una scelta facile. Ma ho dato la mia disponibilità, insieme all’avvocatura e ai servizi finanziari, a vederci anche il giorno di Natale, purché si possa trovare una soluzione, con un accordo che però non arrechi ulteriori danni al comune. Un accordo che chiaramente riguarderebbe tutti i lavoratori Asu (56, ndr), non soltanto coloro che hanno fatto la vertenza.
Il comune ha il dovere di tutelare l’intera collettività. Senza contare il fatto che sia il sindaco che i funzionari potrebbero rispondere personalmente della reiterazione di un comportamento illegale, in seguito ad una chiara sentenza”.
Ma a Vita, un accordo è stato già raggiunto.
9 lavoratori Asu su 14 hanno firmato una conciliazione proposta attraverso Donato Giglio dell’Usli (Unione sindacale lavoratori italiani). L’accordo sta nella rinuncia al risarcimento e a pretese passate, presenti e future, in cambio della proroga e dell’impegno dell’amministrazione ad attivare le procedure concorsuali fino all’assunzione a tempo indeterminato.
Impegno che, si legge nel relativo verbale sottoscritto dai 9 Lsu e dal sindaco Giuseppe Riserbato, “è subordinato alla capacità assunzionale, verificata annualmente dall’Ente, al rispetto dei limiti di spesa e di vincoli in materia di personale previste dalla normativa vigente”.
“Non abbiamo rinnovato le attività perché diversamente avremmo creato un danno al comune – ha affermato Riserbato a Tp24 - In presenza di questa sentenza che dispone il risarcimento di 10 mensilità ai ricorrenti, avrei avuto come sindaco delle chiare responsabilità di natura erariale.
A fare ricorso nel 2018 erano stati in 6, dei quali due in pensione ed uno ha fatto un’altra scelta lavorativa. La comunicazione del non rinnovo delle attività dal primo gennaio 2021è stata però inviata a tutti e 14”.
L’impegno dell’assunzione prescinde dall’eventualità della stabilizzazione da parte della Regione Siciliana. Praticamente, la promessa è che prima o poi diventerebbero dipendenti pagati dal comune.
Ma anche se Vita ha i conti in rosso come tanti altri comuni, certamente non si trova in dissesto finanziario come Castelvetrano, dove una proposta simile avrebbe certamente bisogno di qualche modifica.
Oggi i lavoratori Asu stanno vivendo gli effetti collaterali di vecchie scelte politiche a vari livelli, il cui scotto, indirettamente stanno pagando tutti i cittadini. Perché tutte le volte che il comune soccombe ed è costretto a risarcire, lo fa con i soldi di tutti i castelvetranesi.
Cosa è successo negli anni?
“Niente concorsi, niente meritocrazia, solo chiamate dirette – spiega su Facebook l’assessore 5 Stelle Manuela Cappadonna - Senza ingegneri, senza architetti, senza informatici, senza assistenti sociali, senza geologi, senza geometri, senza assunzioni, il nostro è un comune al palo”.
Ovvio poi che “tra il personale precario ci sono persone straordinarie – aggiunge - lavoratori indispensabili, ma non tutti. Sono state riempite scrivanie senza che il lavoratore avesse le competenze. Non per colpa loro, ma di chi nel tempo lo ha permesso. La stabilizzazione, dopo l'approvazione del bilancio, è nelle nostre corde. Ma una stabilizzazione ragionata”.
Egidio Morici