Arrestato dai Carabinieri Gaspare Salvatore Gucciardi.
58 anni, originario di Vita, Gucciardi è stato condannato qualche giorno fa a 10 anni di reclusione al termine del processo derivato dall'operazione antimafia "Pionica".
La misura di custodia cautelare e' stata emessa dal tribunale di Marsala. L'accusa e' di associazione mafiosa in concorso, tra gli altri, anche con Matteo Messina Denaro. Gucciardi avrebbe messo a disposizione propri locali per incontri di mafia, veicolando informazioni riservate, sul ritrovamento di microspie e telecamere destinate all'attività investigativa.
Scoperta anche l'intestazione fittizia di beni, poi rivenduti per finanziare la latitanza di Matteo Messina Denaro. Questa la nota dei Carabinieri:
I Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, in esecuzione della misura di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Marsala, collegio presieduto dalla Dott.ssa Alessandra Camassa, hanno arrestato Gucciardi Gaspare Salvatore per associazione a delinquere di tipo mafioso, in quanto appartenente a Cosa Nostra trapanese unitamente ad altre persone già condannate o sottoposte ad altri procedimenti penali tra cui Matteo Messina Denaro, Gondola Vito, Gucciardi Michele e altri. Arresto scaturisce all’esito del processo che si è concluso il 23 dicembre scorso (processo c.d. “Pionica”) che si è concluso con la condanna, tra gli altri, proprio del Gucciardi Gaspare Salvatore alla pena di anni dieci di reclusione su conforme richiesta dei Sostituti Procuratori Dott. Gianluca De Leo e del Dott. Giacomo Brandini della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.
Gli operanti, nel cuore della notte, hanno rintracciato il Gucciardi nella propria abitazione a Vita (TP). Secondo gli investigatori dell’Arma, lo stesso ritenuto appartenente alla famiglia mafiosa di Vita (TP), ha mantenuto un costante collegamento con altri associati assicurando all'interno del sodalizio criminoso la veicolazione di informazioni riservate, comunicando con altri associati il rinvenimento di apparecchiature destinate all’attività investigativa. Le indagini hanno consentito, altresì, di appurare che lo stesso metteva a disposizione i propri locali del baglio, in località Chinea, nell’agro tra Trapani e Salemi, per consentire incontri riservati tra sodali. Tra le fattispecie contestate nell’ambito dell’operazione “Pionica”, anche l’intestazione fittizia di beni, poi rivenduti, al fine di sottrarli alle misure di prevenzione patrimoniale e i cui proventi venivano messi a disposizione per foraggiare economicamente anche la latitanza di Matteo Messina Denaro.