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14/01/2021 09:37:00

53 anni fa il terremoto che devastò la Valle del Belice

 Oggi 14 gennaio 2021 ricorre il 53° anniversario del terremoto che devastò la Valle del Belice. Una serie di scosse la prima delle quali alle 13:48, seguita da un'altra, ancora più forte, alle 14:15 e in mezz'ora i paesi della Valle vengono rasi al suolo. La terra continuò a tremare anche alle 16:48, e le violentissime scosse della notte, alle 2:33 e alle 3:01 completarono la distruzione. Il bilancio: 231 le vittime accertate (più di 400 secondo alcune fonti), oltre 600 i feriti, e decine di migliaia gli sfollati.

I paesi colpiti: da Montevago a Gibellina, da Salaparuta a Poggioreale, da Menfi a Partanna, da Salemi a Santa Margherita di Belice e Santa Ninfa. L’azione dei soccorritori è bloccata dalle strade risucchiate dalla terra, rendendo di fatto impraticabili molti collegamenti con i centri colpiti anche a 24 ore dal sisma.

A 53 anni dal terremoto la ferita è ancora aperta, la ricostruzione è stata lenta e ha privilegiato l'aspetto assistenziale, tra una serie infinita di piani di ricostruzione, in alcuni casi mai realizzati.

Diversi gli appuntamenti organizzati per ricordare il sisma anche se in forma limitata per via delle restrizioni dovute alla pandemia. Domani un webinar sul tema "Dai paesaggi sismici, memorie e mutazioni", si terrà alle 17.30 sulla piattaforma Zoom e in diretta facebook sulla pagina web del Comune di Partanna. Al dibattito parteciperanno tutti i sindaci del Coordinamento del Belìce (coordinatore è il primo cittadino di Partanna, Nicolò Catania), il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri. Nell'ambito dello stesso webinar si terrà un focus su "Sistemi, Paesaggi culturali/naturali tra mutazioni e prospettive", nel corso del quale il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca, presenterà il neo realizzato museo Open Air, e altri relatori della rete museale belicina interverranno su tematiche del territorio. A Montevago, verrà inaugurato oggi il museo Open Air che ospita tra i ruderi del vecchio centro abitato i murales del catanese Salvo Ligama, i dipinti live del francese Pascal Catherine e la transavanguardia di Patrick Ray Pugliese -.