La sezione locale di Italia Nostra, un paio di giorni, fa aveva diffuso una lettera aperta all’amministrazione Alfano per una delibera con cui veniva deciso il piano di alienazione di alcuni beni comunali.
Nella nota, veniva espressa la loro perplessità sulla scelta di “destinare a mere attività commerciali” edifici di particolare interesse storico e, soprattutto, di “consentire una eventuale vendita, anziché progettarne un uso collettivo adeguato”.
La richiesta rivolta al sindaco, ma anche alla giunta e al consiglio comunale, era quella di “porre rimedio, abolendo nella delibera necessaria al prossimo Bilancio, la possibilità di alienazione dei beni che costituiscono parte essenziale del nostro patrimonio storico.​”
In un suo comunicato stampa, il sindaco Enzo Alfano ha chiarito che “Non è intendimento dell’amministrazione comunale procedere alla vendita di beni del patrimonio immobiliare disponibile, specialmente di edifici storici della Città, ma di rivalutarli in funzione di un benessere economico generale”.
“La volontà - ha sottolineato ancora Alfano – sta nella valorizzazione degli edifici di interesse storico anche in funzione di un eventuale utilizzo come fonte di arricchimento della città al fine di istituire punti di riferimento per la rigenerazione urbana del centro storico”.
In realtà, sulla paventata vendita degli edifici storici della città, avevamo già scritto in un articolo dello scorso fine novembre, in cui avevamo chiesto espressamente al sindaco cosa rispondesse a chi dai social aveva parlato di “svendita dei beni del comune”.
Ci aveva risposto così:
“Sono posizioni pretestuose. In questo caso, l’alienazione dei beni non corrisponde affatto alla loro vendita. Stiamo semplicemente facendo ciò che è doveroso fare, in relazione alla condizione economica del nostro comune, che purtroppo non ammette tante alternative.”
Egidio Morici