L'emergenza sepolture al cimitero di Trapani non è da imputare a responsabilità da parte dell'amministrazione comunale. Così l'assessore Ninni Romano ha risposto alle accuse della consigliera comunale Anna Garuccio dopo aver riscontrato che un centinaio di bare sono in attesa di essere tumulate.
“Non c’è stata nessuna vacazio nelle attività cimiteriali - spiega Romano - a causa di presunte assenze di “tompagnatori” in quanto nei due giorni di subentro della nuova ditta addetta a tale attività con quella uscente si è provveduto alla tumulazione delle salme nelle cappelle private e delle urne contenenti le ceneri delle salme cremate. Oltre ciò, a seguito dell’andata in quiescenza di unità di personale si è provveduto a sopperire tale carenza con altre 2 unità per un totale di 5 addetti alla sepoltura”. Poi Romano tira fuori il regolamento del cimitero.
“Il Commissario Straordinario - puntualizza – ha modificato l’art. 30 del Regolamento Comunale dei Servizi Funebri prevedendo che “In carenza di fosse di inumazione e nelle more della loro realizzazione, è consentita l’inumazione solo delle salme dei defunti appartenenti a famiglie che si trovano in stato di totale indigenza, accertata dal Servizio Sociale, il cui reddito del nucleo familiare risulta inferiore al minimo vitale determinato con i criteri contemplati dall'art. 5 del regolamento comunale di assistenza economica approvato con delibera del C.C. n. 25 del 24/02/2003”.
La suddetta limitazione si applica alle istanze già presentate e non ancora evase alla data di pubblicazione delle presenti modifiche ed integrazioni”.
Tale decisione fu assunta in quanto il numero delle inumazioni era tale da non potere più trovare riscontro nel numero delle fosse disponibili e/o che si rendevano disponibili a seguito della decorrenza decennale dal seppellimento. Di fatti assumendo a riferimento il triennio antecedente la delibera si evince che nel biennio successivo alla medesima delibera il numero delle salme inumate si è ridotto drasticamente tale da soddisfare, per motivi umanitari, le richieste dei soli indigenti”.
Romano snocciola altri dati: "Dall’elenco delle salme in giacenza, depositato presso il cimitero comunale aggiornato alla data del 17.02.2021, si evince che nell’intervento di inumazione effettuato in data 9.02.2021 non sono state inserite le 3 salme di persone dichiarate non indigenti dai servizi sociali, in quanto allo stato attuale vi sono disponibili 4 fosse e poiché a seguito di esumazione decennale rispetto all’anno 2010 e 2011 saranno disponibili per l’intero anno 2021, 16 fosse per un totale di 20 fosse”.
Ed ancora: “L’amministrazione comunale, molto attenta alle esigenze espresse dai propri cittadini, nel caso in specie le richieste avanzate da alcune persone non indigenti che chiedono di inumare i propri cari, con delibera di G. M. n. 25 del 8.02.202 ha modificato l’art. 30 del Regolamento prevedendo un costo per l’inumazione delle salme da parte di detti non indigenti maggiore rispetto agli indigenti al fine di contenere le richieste delle medesime inumazione e soddisfare così le esigenze dei più disagiati”. "Per altro mi corre l’obbligo di ricordare – conclude Romano - che nell’arco di 15 giorni circa sono state sepolte le salme giacenti in arretrato e che quelle site attualmente nei depositi hanno avuto accesso al cimitero prevalentemente da fine Gennaio ad oggi, fatta eccezione di quelle che devono essere sepolte al 4° Piano dei nuovi loculi rispetto alle quali, a tutela della salute dei lavoratori, è stato noleggiato un particolare alza feretri”.