L’associazione Civitas Castelvetrano che aveva organizzato il Torneo della legalità nel 2019 non c’entra nulla con le bibite di Lillo Giambalvo e con il suo recente sequestro dei beni.
“La nostra associazione in quella occasione – spiega il presidente Salvatore Roccolino - era stata ospite della società a cui era demandata la gestione dello stadio, usufruendo esclusivamente del manto erboso, degli spogliatoi e degli spalti e non intraprendendo né autorizzando in prima persona, non avendo titolo per farlo, nessuna attività di tipo commerciale”.
È di pochi giorni fa la notizia del sequestro di beni a carico del fan di Matteo Messina Denaro, assolto in Appello dall’accusa di mafia, ma rimasto nella memoria di tanti per quell’intercettazione in cui si sarebbe fatto 30 anni di galera per nascondere il latitante di Castelvetrano e, se fosse stato lui il boss, avrebbe pure ucciso il figlio del collaboratore di giustizia Lorenzo Cimarosa, per impedirgli di parlare.
Nella nota diffusa dai Carabinieri, si legge:
I beni sequestrati, localizzati a Castelvetrano, sono costituiti da 1 azienda, 1 abitazione, 1 capannone industriale, 3 autovetture, numerosi rapporti bancari e 1 polizza assicurativa. In tale quadro, SIRAGUSA Roberto è risultato, in favore di GIAMBALVO, intestatario fittizio di una azienda alla quale nel 2019 era stata affidata la somministrazione di bevande in occasione del “Torneo della Legalità”, tenutosi a Castelvetrano in memoria del presidente dell’Associazione Civitas.
L’attuale presidente Roccolino, ha voluto quindi fare legittimamente le sue precisazioni (leggi qui il relativo comunicato stampa), per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio di improbabili connivenze tra la Civitas Castelvetrano ed il Giambalvo. Precisazioni che aveva fatto anche nel 2019 a Tp24 e che noi avevamo già pubblicato, dopo che avevamo dato la notizia della presenza di Giambalvo come bibitaro d’eccezione all’angolo bar dello stadio in cui si stava svolgendo il torneo della legalità.
Anche in quell’occasione, Roccolino aveva sottolineato che la sua associazione, nell’organizzare il Torneo della legalità si era affidata a chi gestiva lo stadio.
E quando sentimmo Vitaliana Ingoglia, presidente della Folgore (la squadra di calcio di Castelvetrano) che aveva la gestione dell’impianto sportivo “Paolo Marino”, lei si disse dispiaciuta e ammise di aver peccato di ingenuità, non sapendo chi fosse in realtà Giambalvo: “Avremmo potuto acquistare quelle bibite in un qualsiasi ingrosso, ma all’ultimo momento ci è capitato lui, con un’offerta conveniente, compreso il trasporto della merce a suo carico nello stesso giorno della manifestazione”.
Egidio Morici