Non è stata certo un’esperienza fortunata quella dell’avvocato marsalese Giacomo Frazzitta a Castellammare del Golfo. Il suo breve periodo come assessore comunale alla Legalità Sicurezza pubblica e viabilità è stato caratterizzato dalla lite con un dipendente che, come affermato dal legale marsalese nella sua querela, l'avrebbe aggredito, spintonandolo e facendolo finire a terra. Con conseguente rottura degli occhiali.
L’impiegato, Michele Colomba, che subito dopo ebbe un malore, finì sotto processo. Ma adesso il giudice di pace di Alcamo, Paolo Tesoriere, lo ha assolto “perché il fatto non sussiste”.
Dalle immagini registrate dalle telecamere all’interno degli uffici comunali, infatti, non si vede la contestata aggressione. Anche perché i protagonisti della vicenda, ad un certo punto, si spostano e finiscono fuori dai campi inquadrati.
La sentenza è stata emessa pochi giorni fa.
Nel frattempo, per la medesima baruffa, avvenuta il 27 giugno 2018, la Procura di Trapani (pm Andrea Tarondo) ha disposto la citazione diretta a giudizio dell’avvocato Frazzitta e del comandante dei vigili urbani di Castellammare, Castrenze Ganci, per violenza privata in concorso.
Infatti, dalle stesse immagini utilizzate nel processo a Colomba si vede il legale marsalese, all’epoca assessore, frapponendosi e protendendo le braccia, davanti alla porta di un ufficio del Comune, impedisce a Colomba di uscire.
Nel decreto di citazione diretta a giudizio, il pm Tarondo scrive che Frazzitta e Ganci, in concorso, “con violenza, costringevano il dipendente comunale Colomba Michele a permanere presso gli uffici del Comune di Castellammare del Golfo non permettendogli di allontanarsi dalle immediate adiacenze”.
In particolare, a Frazzitta si contesta di essersi frapposto “più volte fra il Colomba e la porta di uscita, spingendolo indietro tutte le volte in cui il Colomba tentava di guadagnare l’uscita, appoggiandogli le mani sul corpo ed esercitando una pressione verso l’interno dell’immobile comunale”.
Ad un certo punto, comunque, l’impiegato riusciva a guadagnare l’uscita, ma il comandante Ganci, sempre secondo l’accusa, che fino a quel punto non era intervenuto, avrebbe inseguito il dipendente comunale all’esterno dell’edificio e lo avrebbe bloccato, cinturandolo alle spalle con le braccia.
Colomba crollava, quindi, per un malore.