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20/04/2021 06:00:00

La triste fine di Beppe Grillo, che difende il figlio accusato di violenza sessuale 

 Scandaloso. Non ci sono altre parole per commentare il video di Beppe Grillo che ieri è circolato sui social in difesa del figlio Ciro accusato, insieme ad altri, di stupro.

E’ scandaloso che lui utilizzi il suo potere mediatico, perché bisogna dirlo che i personaggi pubblici godono di un potere mediatico e con lo stesso possono indirizzare l’opinione pubblica, facendo diventare i social un Tribunale, dove per giunta la presunta vittima passa addirittura a carnefice di questi ragazzi.
Seppure si volesse comprendere il dolore di un padre, la voglia giustamente di difendere il proprio figlio, non si può assolutamente giustificare il modo e il contesto dove la difesa sia avvenuta, né tantomeno l’utilizzo di termini che spostano l’attenzione non sui ragazzi ma su una ragazza che è passata per la donna consenziente ubriaca.

Grillo assolve suo figlio, assolve i ragazzi chiamandoli “coglioni” e certamente lo sono visto che si riprendevano con il pisello ciondolante davanti ad una ragazza.
Sì, il video è vergognoso ma dimostra che il re adesso è davvero nudo.

La presunzione di innocenza vale per tutti, anche per Ciro Grillo, vale per chi in tutti questi anni ha fatto del giustizialismo l’arma politica per uccidere mediatamente i propri avversari e per sputare loro tutto il veleno possibile. In questo il Movimento Cinque Stelle ha avuto il maestro per eccellenza, ed è lo stesso Grillo.
Chi ha creato questo clima di odio nel Paese? Chi ha creato il clima dell “ammazzare la casta” per portare i grillini al potere perché tutti gli altri erano corrotti, collusi, delinquenti?
Chi ha fatto diventare i social la piazza dove lapidare chiunque la pensasse diversamente?
Con quel video il M5S decreta la sua fine politica, i parlamentari hanno perso la buona occasione per mostrare vicinanza ad una ragazza che è finita nel tritacarne, che è stata già infangata prima ancora di appurare tutta la verità.
Ci pensa Paola Taverna a mettere il sigillo sull’epopea grillina: "Ciò che prova Beppe a livello umano posso solo immaginarlo, e da mamma gli sono vicina. La Magistratura è al lavoro, perciò auspico che giornali e talk show lascino che questa vicenda si risolva, come giusto che sia, in tribunale. Serve rispetto: no a speculazioni da sciacalli”.

Il rispetto che invocano è lo stesso che non hanno mai riconosciuto agli altri, noncuranti che dietro le persone ci sono storie personali, questa ragazza se è stata stuprata o no lo decideranno i magistrati a seguito di perizie e visite mediche. Se questa ragazza ha deciso di denunciare otto giorni dopo non necessariamente è una bugiarda, magari provava vergogna.
E’ caduto il leader, è caduto l’uomo. E’ caduto per sua stessa mano.